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Data: 23/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Chiesa in campo. I Vescovi contro la Lega: razza, discorsi inaccettabili

ROMA La campagna elettorale, con i suoi eccessi, le sue promesse e le sue lacerazioni, entra nel parlamentino dei vescovi italiani. «Ricostruire, ricucire, pacificare»: questi i verbi scelti dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, per indicare la posizione della Chiesa in vista del voto del 4 marzo. Il presidente dei vescovi non si sottrae dal puntare il dito contro chi esagera nei toni. «Bisogna reagire a una cultura della paura che, seppur in taluni casi comprensibile, non può mai tramutarsi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente», dice Bassetti in trasparente riferimento alle parole del candidato della Lega alla presidenza della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Inoltre, il capo dei vescovi italiani indirizza un invito ai politici impegnati nella campagna elettorale ad attenersi «alla sobrietà nelle parole e nei comportamenti», ribadendo soprattutto «quanto rimanga immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere. Altrettanto immorale - sostiene Bassetti - è speculare sulle paure della gente: al riguardo, bisogna essere coscienti che quando si soffia sul fuoco le scintille possono volare lontano e infiammare la casa comune».
Chiarendo che «la Chiesa non è un partito e non stringe accordi con nessun soggetto politico», il cardinal Bassetti si è richiamato alle parole di Papa Francesco: «Dialogare non è negoziare. Negoziare, infatti, consiste soltanto nel cercare di ricavare la propria fetta della torta comune. Dialogare significa, invece, cercare il bene comune per tutti».
LE SFIDE
Bassetti ha quindi indicato nel «ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società, le tre sfide concrete per il futuro» che la Cei indica ai vescovi italiani. «C'è - sottolinea ancora il cardinale - un'urgenza sociale di pacificare ciò che è nella discordia. Il nostro Paese sembra segnato da un clima di rancore sociale alimentato da una complessa congiuntura economica, da una diffusa precarietà lavorativa e dall'emergere di paure collettive». Poi nel discorso del presidente della Cei entrano i temi sui quali chiede un impegno «nei fatti» alle forze politiche: soprattutto quello del lavoro: «un'emergenza sociale», mentre va ascoltato «il grido di dolore e di aiuto che viene dai nostri giovani» e quindi la famiglia, sulla quale chiede di dar seguito al Patto per la natalità lanciato dal Forum Famiglie. Inoltre, sul biotestamento, partita lasciata aperta dalla scorsa legislatura, afferma che occorre «salvaguardare l'obiezione di coscienza», sostenuta dalla Chiesa ma non riconosciuta invece dalla legge.
A Bassetti non tarda a giungere la replica del leader della Lega Matteo Salvini: «Chiederò un incontro formale a monsignor Bassetti per spiegargli, al di là delle polemiche politiche spesso infondate, la posizione della Lega sul tema dell'accoglienza, della solidarietà, dell'immigrazione incontrollata e del rispetto delle regole. Il popolo italiano non è razzista e noi non siamo razzisti. Regolare l'immigrazione disinnesca l'intolleranza».
Da parte sua, Attilio Fontana si dice «soddisfatto» della controversa vicenda che lo ha visto protagonista : «La frase sulla razza bianca - dice - è stata un'espressione infelice, ma ascoltando tutta la frase si capiva che il mio non era un discorso razzista ma logico. Tant'è che, dopo, nei sondaggi sono salito e più di una persona mi ha fermato per strada per spronarmi ad andare avanti e non mollare. Quello scivolone - osserva il candidato del centrodestra - ha fatto sì che il mio ragionamento venisse compreso immediatamente da tutti. E poi c'è da ammettere che ha risolto in un secondo il problema di farmi conoscere».

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