ROMA Le protagoniste invidiatissime delle parlamentarie M5S sono le donne. Le indiscrezioni dicono che miss preferenze sia Paola Taverna. I numeri delle preferenze il blog non li pubblica e per evitare ulteriori polemiche circola l'ipotesi che potrebbero essere diffuse solo le percentuali. Dopo di lei, ha fatto incetta di preferenze un'altra donna forte del Movimento: Carla Ruocco, già membro del direttorio.
PREMIATE
Premiate con la candidatura nel proporzionale e anche nell'uninominale altre due donne pentastellate: Giulia Grillo, medico legale siciliana, e Laura Castelli, una specie di segretaria piemontese del M5S che segue per Di Maio gli affari di Torino e Appendino m anche la questione spinosissima delle coperture economiche del programma elettorale. Castelli prima di assumere il suo profilo istituzionale filo Di Maio, era un'ortodossa e non era sempre politicamente corretta. Lo dimostrano i guai giudiziari che l'hanno raggiunta ieri. Un giudice di Torino vuole processarla per diffamazione quando in occasione della campagna elettorale del 2016 per le amministrative di Torino, aveva seminato sospetti su una presunta relazione sentimentale tra il candidato sindaco di allora Piero Fassino e una candidata consigliera del Pd. La donna, rumena, era la cassiera del bar del tribunale, sulla cui concessione dell'appalto era in corso un'inchiesta della procura. Risultato: scatenò sulla sua bacheca i classici leoni da tastiera che scrissero insulti sessisti e razzisti verso la donna.
Dunque, con l'alternanza di genere imposta dal Rosatellum arriveranno a Roma tantissime «neofite» pentastellate. E sono invidiatissime perché si tratta spesso di ragazze sconosciute e dalla carriera politica appena agli inizi che hanno fatto sprofondare in terza o quarta posizione, o addirittura in qualche caso messo proprio fuori gioco diversi deputati uscenti: dal noTav Marco Scibona, a Daniele Del Grosso, a Giorgio Sorial o Emanuele Scagliusi. Ad alcuni di loro Di Maio ha promesso benevolo un ripescaggio e una candidatura nei collegi uninominali. Chi sono le rampanti sconosciute? C'è Guia Termini di Treviglio, in Sicilia l'attivista Antonella Campagna, prima messa in seconda posizione ieri è risalita diventando capolista e beffando il senatore uscente Maurizio Santangelo. In Toscana, subito dopo il big Alfonso Bonafede, figura anche una candidata di origine asiatica, Yana Chiara Ehm, analista politica e scorrendo i social filopalestinese.
Intanto Di Maio annuncia ancora sorprese sui collegi uninominali su cui dice di puntare molto. Saranno loro le teste d'ariete per sviluppare le intese con altre forze politiche. Parla di «attori, imprenditori, militari». Tra i contattati ci sono anche dei no eccellenti, come quello di Milena Gabanelli, già papabile presidente della Repubblica sul blog anni fa. Avrebbe accettato invece il presidente del Potenza Calcio Salvatore Caiata. È a lui che Di Maio alludeva a Pescara quando ha detto che il Pd sta cercando di dissuadere alcuni candidati.
Ma al di là dei nomi forti, le liste pubblicate sul blog stanno creando moltissimi malumori. Uno su tutti: «Perché Paragone è capolista e non era nemmeno candodato?. In Puglia ad esempio lo staff apre a «possibili ritocchi». In Lombardia ad esempio un utente denuncia nei commenti sul blog lo spostamento di Vito Crimi dal collegio Lombardia 3 a Lombardia 1.
COLLEGI
Fatto un po' oscuro visto che i collegi metropolitani avevano subito una precisa modifica del regolamento il 13 gennaio scorso riguardante la reintroduzione dello stringente criterio di residenzialità. Tra gli esclusi c'è Paolo Bernini e risultato amarissimo anche per Giorgio Sorial. Di Maio non ha voglia di invischiersi nelle polemiche dei delusi però. Pensa al suo « governo M5S» e assicura che « non sarà uno choc».
E Grillo? L'ex comico genovese sta per avviare il suo nuovo blog che sarà in mano a «una grande agenzia», autonoma dalla Casaleggio Associati.