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Data: 23/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Duello Minniti-Boldrini a Pesaro A Bologna Casini affronterà Errani

ROMA Minniti-Boldrini. Casini-Errani. D'Alema-Bellanova. Siani-Epifani. Altro che «non facciamoci del male», come aveva perorato Massimo D'Alema neanche qualche giorno fa rivolto agli ex amici e compagni del Pd. La vigilia di presentazione delle liste, mancano ormai pochi giorni, si annuncia foriera di scontri nei collegi e nei listini proporzionali all'insegna della battaglia a sinistra tra Pd e Leu.
OCCHIO DI RIGUARDO
L'unico collegio forse salvaguardato dallo scontro fratricida è quello di Roma 1 dove si presenta Paolo Gentiloni, lì, nel centro storico della Capitale, gli ex dem di Leu hanno deciso di candidare contro il premier Rossella Muroni, leader di Legambiente ora passata con Grasso, non proprio una candidatura da far passare notti insonni al premier. Ma si sa, a Roma si corre anche per le regionali laziali, dove Leu è alleata con Nicola Zingaretti e lo sostiene, e non sarebbe proprio il caso di attivare duelli e contrasti oltre il dovuto che potrebbero nuocere alla causa regionale (come sarebbe stata, ad esempio, la candidatura anti-premier di Stefano Fassina, rimasta però solo sussurrata). Tra i duelli annunciati, si prospetta dirimente e significativo a sinistra quello tra Marco Minniti e Laura Boldrini, schierati nel collegio Marche nord, Pesaro. Il ministro dell'Interno e la presidente della Camera (marchigiana) uscenti incarnano due visioni alquanto lontane, se non opposte, sul tema immigrazione.
Il duello marchigiano sarà anche una cartina di tornasole per capire quanto e come l'elettorato di sinistra si è o meno spostato su posizioni che affrontano il problema e non subiscono solo l'iniziativa leghista salviniana.
LA CITTÀ ROSSA
Un altro duello che si annuncia interessante riguarda Bologna: nella città rossa per eccellenza (almeno in passato) Renzi schiera nel collegio del centro Pier Ferdinando Casini, che non è del Pd, non viene dalla sinistra né aspira a diventarlo, contro di lui scenderebbe in campo Vasco Errani, sicché nel capoluogo emiliano lo scontro sarà tra un Pd che guarda al centro senza tralasciare le radici e una sinistra che guarda al passato, a chi ne è stato uno dei leader, e che bisognerà vedere quanto ancora pesa elettoralmente. Se poi l'elettore felsineo proprio vuole trovare sulla scheda un candidato che sa di sinistra e che viene dalla sinistra, ecco che potrà optare per Piero Fassino, l'ultimo segretario dei Ds, che dovrebbe guidare il listino proporzionale.
Per l'altro ex segretario del Pd poi uscito con Leu, Guglielmo Epifani, si prospetta un duello a Napoli centro Vomero con Paolo Siani, il fratello del giornalista del Mattino ucciso dalla camorra, fiore all'occhiello di Renzi in Campania. Nella regione ci sarà pure lo scontro dei figli di: contro Piero De Luca, primogenito del governatore campano, incrocia i guantoni a Salerno per Leu Roberto Conte, figlio dell'ex socialista Carmelo. Conferma a Lecce per Teresa Bellanova, pasionaria renziana, contro Massimo D'Alema (ma gira voce che potrebbe scendere in campo nientemeno che Nicola Latorre, che dell'ex leader dei Ds fu tra i più vicini e sodali). Rimane ancora un rebus la candidatura di Maria Elena Boschi, che sarà schierata come gli altri ministri in un collegio e in un listino proporzionale, le ultime voci la danno candidabile in Calabria. Rinuncia invece per il virologo pro vax Roberto Burioni: ringrazia Renzi per l'offerta, ma ha deciso di non correre alle elezioni, «proseguirò la mia battaglia per i vaccini anche fuori dal Parlamento».

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