ABRUZZO. Nemmeno 10 giorni fa titolavamo: “Chi salverà la salvatrice dell’aeroporto d’Abruzzo?”
Oggi forse abbiamo una risposta che è: nessuno.
MistralAir è la società di Poste italiane vincitrice insieme a Ryanair (unici partecipanti) del bando per la sponsorizzazione del “Brand Abruzzo”, un aiutino per “spingere” biglietti aerei e turisti.
Nemmeno questo è bastato e, a meno di sei mesi dalla firma del contratto con Regione Abruzzo, è già tempo di volare via senza nemmeno decollare da Pescara.
Infatti la certezza ad oggi è che praticamente nessun volo Mistral Air è più prenotabile per la prossima stagione partendo da Pescara: niente decolli e niente atterraggi.
Cancellate le destinazioni programmate per l’estate Cagliari, Catania, Palermo, Tirana anche se al momento del nostro controllo risultavano prenotabili pochi giorni in totale.
Nello specifico risultano prenotabili voli in 3 giorni a marzo per Cagliari, 4 giorni per Catania, 2 giorni per Palermo, confermati i voli bisettimanali per Tirana fino a marzo 2018.
Poi il nulla assoluto.
Insomma qualcosa di molto importante è successo in seno alla controllata di Poste, la società che doveva fare da gregaria a Ryanair in Abruzzo per risollevare le sorti dell’aeroporto -a fronte di decine di milioni di euro spesi per pompare il turismo- invece pare abbandonare, forse arrendersi.
La società resta in silenzio e non avverte i suoi potenziali clienti lasciando persino in home page ancora la pubblicità dei voli di Pescara: prenota… se ci riesci...
Abbiamo contattato la compagnia che ad ora non ha ancora risposto.
MistralAir è stata fondata da Bud Spencer e dal 2005 è in mano a Poste Italiane (azionista unico) con il sogno di gestire il boom del trasporto di pacchi via aerea. Intento fallito, perché come conferma la stessa società oggi, si sono registrate «diminuzione delle spedizioni postali».
Si è, dunque, cercato di riconvertire sul settore turistico ma la compagnia non se la passa troppo bene e a certificarlo, appena 10 giorni fa, è stata pure la Corte dei Conti, sezione controllo sugli enti chiamata a verificare la gestione finanziaria di Poste Italiane Spa.
LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
La relazione della Corte dei Conti certifica che l’esercizio 2016 ha chiuso con una perdita di 2,8 ml, dopo un pur lieve attivo (+0,4 ml) della gestione 2015. Pesante calo il fatturato riveniente dall’attività charter, che totalizza 55,3 ml, a fronte degli 80,4 ml dell’esercizio precedente (-31,3 per cento).
Per far fronte a situazioni di insolvibilità di posizioni creditorie, vantate nei confronti di operatori terzi del settore, sono stati disposti accantonamenti prudenziali al fondo svalutazione crediti, che, al 31 dicembre 2016, si sono attestati a circa 13,7 ml.
E nel 2017 è andata ancora peggio, solo nei primi sei mesi il rosso ha toccato quota 5,4 milioni.
Di certo non una novità se si considera che il 2010 si era chiuso con un margine negativo di 1,5 milioni, nel 2011 la perdita era stata di 2,1 milioni, 2012 con perdite di quasi 9 milioni.
Sempre nella relazione dei giudici contabili si segnala che il Cda della Mistral ha deliberato, nell’aprile 2016, un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato, Riccardo Sciolti, per la condotta tenuta nel periodo tra il 2011 e il 2013, nella gestione relativa a contratti di noleggio di aeromobili con la società “Travel Fly”. «Anche per effetto di quel comportamento la Mistral ha accumulato una perdita di circa 12,7 milioni, corrispondente al credito vantato nei confronti della Travel Fly. Il recupero di tale credito appare remoto data l’incapienza della società debitrice, dichiarata fallita».
Insomma i conti li dovrà ripianare Poste Italiane spa.