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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto del 4 marzo - D'Alfonso svela: «Voglio rimanere governatore». Candidatura blindata al Senato, ma il presidente della Regione si smarca. E dichiara: «Ho un invito pressante dal Pd, accetterò solo a una condizione»

L'AQUILA «Voglio restare in Abruzzo». Sulla candidatura alle politiche di marzo come capolista al Senato nel proporzionale, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso esce per la prima volta allo scoperto e chiarisce qual è la sua volontà: se potesse scegliere rispettando la sua coscienza, resterebbe alla guida della Regione. Una volontà che il presidente in verità ha già lasciato intendere da alcuni giorni, ma ribadita ieri con forza anche scegliendo un linguaggio determinato, e correggendo il solito condizionale con l'indicativo. E se è vero che anche i modi verbali servono a esprimere la volontà delle persone, quel "voglio" indica che si affievolisce la convinzione del presidente della Regione sull'opportunità di una sua candidatura al Senato. Sono passate oltre due settimane dalla chiamata romana del segretario del Pd Matteo Renzi, che lo vuole candidato nel proporzionale, e rispetto alla quale D'Alfonso non ha voluto inizialmente esprimersi e sbilanciarsi, rimanendo in una fase di ascolto e riflessione. Soltanto tre giorni fa il presidente della Regione aveva invece evidenziato al Centro che se avesse potuto decidere "con la mia suitas, ovvero la mia dimensione volitiva profonda, io rimarrei qui". Ieri per la prima volta quel vorrei diventa una netta volontà, da misurare però con la chiamata alle armi arrivata dal partito. «Voglio restare in Regione, ma ho ricevuto un invito pressante a candidarmi», ha ribadito, «la comunità politica nazionale e quella territoriale mi stanno chiedendo di candidarmi». Che farà allora D'Alfonso? «Sto misurando il di più di convenienza per l'Abruzzo e per gli abruzzesi laddove io andassi a fare un'esperienza politica nazionale», ha sottolineato ieri, «che naturalmente non sarà l'esperienza da consumatore di biscotti bagnati di rhum alla Galleria Sordi», rimarcando in sostanza quanto detto alcuni giorni fa: «La mia candidatura al Senato deve portare il raddoppio delle convenienze all'Abruzzo e una riduzione di opportunità per me persona fisica. Se questo non è scientificamente provato, scema il mio interesse». In quella occasione D'Alfonso aveva anche svelato di prevedere «altri appuntamenti di elezioni politiche non molto lontani, dopo l'elezione del 4 marzo». Ma ieri ha anche bacchettato i giornalisti: «Sulla scrittura della stampa digitale e cartacea c'è una certa libertà, anche di organizzare papere», ha detto in riferimento alla possibilità che i nomi delle liste abruzzesi possano essere imposti dal nazionale: «Non mi risulta che ci siano paracadutati», ha ribadito, «la verità sarà un'altra e a giorni uscirà».

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