Egregio Direttore, leggo che il Comune di Pescara sta predisponendo il nuovo Piano della mobilità con l’aiuto di esperti. Tale Piano (84 pagine) non è ancora stato reso noto alla cittadinanza, ma, dalla sintesi che ne fa il Suo giornale, traggo qualche elemento di riflessione. Mi riferisco, in particolare, ai flussi di traffico esposti in una tabella nella quale rilevo la presenza di arterie poco significative rispetto ad altre non elencate. E’ il caso di via Nazionale Adriatica Nord-Viale Bovio-via Ferrari che certamente sopportano un flusso di traffico superiore, ad esempio, a quello di via Di Sotto o via Prati. Spero che tale omissione sia dovuta solo alla necessità di sintesi della suddetta tabella e non ad una errata valutazione delle principali direttrici di penetrazione ed uscita dalla città. Quanto all’impostazione generale piuttosto orientata verso un contenimento dell’uso dell’auto privata, mi sembra che, prima di adottare provvedimenti in tal senso, bisognerebbe valutare se l’afflusso giornaliero di auto in Pescara porti solo inquinamento e non anche lavoro, turismo, commercio, vitalità ad un centro commerciale naturale che, assediato dai troppi ipermercati, rischia, se penalizzato da parcheggi insufficienti e difficili da raggiungere, di decadere impoverendo Pescara che basa proprio sul commercio una delle sue maggiori risorse economiche. Una gran parte delle auto che circolano nelle vie di Pescara è alla ricerca di un parcheggio. Rendiamo più agevole questa ricerca e vedrete che il traffico sarà più snello. Guardiamo, poi, al futuro, cioè alle auto elettriche che, in pochi anni, sostituiranno quelle con motore a scoppio. Cominciamo a premiare, con soste gratuite (come stanno facendo altre città), le auto ibride; pensiamo concretamente a realizzare, una volta per tutte, la “metropolitana di superficie” nord-sud (Montesilvano-Francavilla) e est-ovest (Pescara-Chieti Scalo) con mezzi ecologici, frequenti, comodi. Vedrete che i problemi del traffico di Pescara saranno non dico risolti ma, quantomeno, alleviati.
Giuseppe Quieti