PESCARA La gelata per l'Abruzzo, in un gennaio insolitamente mite, è arrivata nell'incontro di ieri con i vertici nazionali di Liberi e Uguali che si è tenuto nel pomeriggio a Roma. Il partito di Piero Grasso conferma la candidatura dei due esterni nei collegi plurinominali Pescara-Chieti e L'Aquila-Teramo della Camera. Si tratta della deputata Celeste Costantino, 39 anni, attivista antimafia originaria di Reggio Calabria, e del deputato molisano Danilo Leva, 40 anni, avvocato. La prima, cresciuta nelle file di Rifondazione, sarà candidata nel collegio Pescara-Chieti in quota Sinistra italiana. Il secondo, ex Pd transitato in Articolo 1 (vicino a Massimo D'Alema) in quello L'Aquila-Teramo. Gli abruzzesi insorgono, ma anche i documenti di fuoco spediti nei giorni scorsi ai referenti nazionali di Leu sono rimbalzati indietro. Così come la missione romana che ieri ha portato al tavolo delle trattative uno dei coordinatori regionali di Articolo1-Mdp, Fabio Ranieri e il capogruppo in Regione, Mario Mazzocca. Il deputato uscente Gianni Melilla (eletto in Sel e poi transitato in Articolo 1), che nell'assemblea del 9 gennaio scorso era stato indicato come il numero uno della lista per la Camera, parlerà sabato in un incontro pubblico. Il resto del partito è in rivolta un po' in tutto l'Abruzzo, con la minaccia di ritirare i proprio candidati alle politiche. La parola d'ordine è resistenza a oltranza, anche se a questo punto c'è poco da resistere. I giochi sono fatti.
L'AQUILA
Nell'Aquilano c'è però da registrare la frattura tra il segretario provinciale di Sinistra italiana, Daniele Iacutone, che in un documento durissimo indirizzato alla direzione nazionale di Leu alza il muro contro i nominati, e il circolo Si di Sulmona, che in un altro documento a firma del segretario Domenico Capaldo, di Silverio Gatta e del portavoce del circolo dell'Aquila, Pierluigi Iannelli, si dissocia dalla protesta: «Chiunque sarà candidato di Si, anche se non espressione del territorio, è benvenuto. L'impegno e la dedizione per la sua elezione non mancheranno». Un distinguo a cui si associano anche alcuni rappresentanti pescaresi di Sinistra italiana, pronti ad aprire le porte alla candidatura della Costantino. Uno strappo che viene da lontano: il passaggio di Melilla e Mazzocca da Si ad Articolo1-Mdp, non è stato indolore. Oggi la soglia di sbarramento al 3% impone di stare insieme nel nuovo partito della sinistra, ma siamo ancora ai separati in casa.
Nel Pd sono invece le incertezze di Luciano D'Alfonso, in profonda riflessione, a tenere tutti appesi a un filo per la composizione delle liste. E c'è chi è pronto a giurare che alla fine il governatore opterà per il seggio del Senato: la bilancia starebbe pendendo da quella parte. Nella coalizione del centrosinistra, in quota Insieme (il raggruppamento di Psi, Verdi e prodiani) spunta a sorpresa il nome dell'ex assessore regionale Mimmo Srour. Sugli altri fronti c'è da registrare il malinconico addio di Antonio Razzi al palcoscenico politico (e forse di qualche show televisivo), anche se il senatore di Forza Italia non si rassegna all'idea di essere stato scaricato proprio dai suoi: «Hanno messo in giro questa c... che gli abruzzesi non mi vogliono. Ma io non ho mai visto un abruzzese che non mi vuole. Gli abruzzesi mi adorano. Ricordiamo che sono stato io a dare una certa popolarità all'Abruzzo...».
E adesso a chi darà i suoi voti senatore, ha in mente di creare un suo movimento? «No, no, vediamo che succede. Io aspetto sempre l'ultima parola di Berlusconi». Il numero ce l'ha, perché non prova a chiamarlo? «Sì, devo proprio farlo. Lo chiamo io».