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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Razzi e la telefonata show in radio. Il senatore non ricandidato si sfoga: «Mi bastava una chiamata di Berlusconi»

PESCARA «Forza Italia non mi ricandida? Lo apprendo dai giornali, non ne so niente. Io inadatto? Di inadatti ce ne sono centinaia, ve lo dice il sottoscritto. Centinaia che non fanno un c... dalla mattina alla sera. Io sono lì sempre al lavoro». Commenta così Antonio Razzi, senatore di Forza Italia su Radio 24 la notizia che probabilmente sarà escluso dalle candidature. Riguardo alle scelte di Berlusconi, afferma: «Se candida gente andata via, che l'hanno tradito, addirittura l'hanno votato per uscire fuori dal Senato questa è la fine del Parlamento. Vuol dire che una cosa del genere fa schifo, me ne voglio andare, non lo voglio neanche più vedere». E al giornalista che gli ricorda di essere stato eletto con Di Pietro risponde: «Ho preso le preferenze. E nel 2013 sono stato eletto in Abruzzo, ero numero quattro e in quella posizione non veniva eletto manco Cristo. Io e Berlusconi abbiamo portato quella lista a vincere in Abruzzo. Penso che Berlusconi non c'entri niente. Penso a gente invidiosa perché ho troppa popolarità. Berlusconi questo non lo pensa. Lupi? Ma Lupi o la De Girolamo che ritornano e vengono là. Questo non è normale. Il marito presidente della commissione Bilancio del Pd...». «Non pretendo niente - aggiunge - e non me ne può fregare più di tanto. Ma per correttezza e gentilezza, minimo una telefonata: Antò, non ti posso candidare perché vogliamo fare un cambiamento... invece gente che l'ha tradito, stanno lì. Mi poteva parlare». Il mutuo è finito di pagare? «Sì, quello sì per fortuna. È tutto a posto».

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