LANCIANO Non solo biciclette e piste ciclabili. La "rivoluzione" sulla mobilità avviata dall'amministrazione Pupillo si basa soprattutto su un concetto: quello di favorire innanzitutto i pedoni. Al secondo posto c'è chi usa il trasporto pubblico, poi chi si sposta in bicicletta e, alla fine, arrivano gli automobilisti. È un «processo lento, che dura 10-15 anni», spiega il capogruppo del Pd Angelo Laccisaglia, che ha puntato gran parte del suo programma elettorale sulla mobilità sostenibile, «e noi siamo solo all'inizio. Le opposizioni sono previste e sono naturali in questo percorso, ma l'obiettivo è cambiare il modo di spostarci e di intendere la mobilità e la città a misura d'uomo e di ambiente. I risultati arrivano, ci sono decine di esempi che potremmo citare». L'amministrazione, nel mirino delle polemiche in questi giorni proprio per la scelta avviata sulle piste ciclabili, una già realizzata in via Del Mare e l'altra da realizzare su viale Cappuccini, da tempo sta studiando le criticità del traffico cittadino. «Da qualche mese», spiega l'assessore alla viabilità e traffico Francesca Caporale, «siamo in contatto con la società di trasporto urbano Di Fonzo. Siamo saliti sulle varie linee e stiamo monitorando il traffico in entrata e in uscita da Lanciano. Abbiamo diverse idee, tra queste anche la possibilità, dato che ci sarà un nuovo bando per l'affidamento delle soste (oggi il servizio è in proroga, ndc), di prevedere parcheggi di scambio che possano essere fruibili da chi sceglie di muoversi con i mezzi pubblici». «È proprio questo il nodo», aggiunge Laccisaglia, «oggi chi prende l'autobus lo fa per necessità. In futuro vogliamo che sia per scelta». Oltre alle linee urbane sono monitorati anche i marciapiedi che vanno ripristinati e migliorati in molti tratti. «Alla fine di corso Bandiera ad esempio», prosegue Laccisaglia, «non si sono potuti prevedere degli scivoli a causa della forte pendenza. Ma ci saranno ingressi laterali sacrificando qualche posto auto sulle linee blu». E il discorso piste ciclabili resta in piedi. «Più che altro», continua l'esponente Pd, «dobbiamo cercare di rinunciare sempre più alle auto. Non si può rispondere alla domanda infinita di parcheggi e non si possono più sostenere le spese, anche ambientali oltre che in termini economici, delle auto che costano per quanto riguarda la realizzazione di spazi, la manutenzione costante delle strade, gli asfalti. Dove sono state realizzate le piste ciclabili ci sono stati miglioramenti sensibili oltre che alla vivibilità del quartiere, dato che alcuni annunci immobiliari della zona di via Del Mare citano proprio il nuovo percorso a sostegno di un quartiere a misura d'uomo, ma anche a servizi come illuminazione, fognature, marciapiedi. E le pensiline e la segnaletica per il servizio urbano arriveranno proprio su via Belvedere e via Del Mare prima che in altre parti della città proprio grazie alla ciclabile».