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Data: 26/01/2018
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione: niente consigli fino alle elezioni, opposizioni in rivolta

L'AQUILA - Niente consigli regionali fino alle elezioni politiche del 4 marzo, dove un terzo dei rappresentati dei cittadini abruzzesi, a cominciare dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, ambiscono a candidarsi. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, riunitasi oggi. La proposta è stata avanzata dal capogruppo del Partito democratico Sandro Mariani, votata dalla maggioranza, respinta con sdegno dall’opposizione di centrodestra, che urla alla "scandalo".

La decisione segue il rinvio della seduta, la prima dell'anno, nella giornata di ieri per via della convulsa fase delle candidature.

L’argomento avanzato è che visto che un buon terzo tra consiglieri e assessori sarà candidato alle politiche, o ambisce a farlo - chi lo si saprà con la compilazione delle liste nelle prossime ore - risulterà difficile garantire il numero legale e la piena funzionalità del consiglio, nonchè la serenità in aula. Si è però aggiunto che la conferenza dei capigruppo potrà convocare sedute in caso di decisioni particolarmente urgenti.

Sugli scudi l’opposizione del Movimento del 5 stelle e del centrodestra.

“E’ una vergogna – tuona a d Abruzzo web il pentastellato Gianluca Ranieri – noi del Movimento 5 stelle abbiamo una regola che impedisce ai consiglieri in carica di candidarsi al Parlamento, e guardano queste triste spettacolo si capisce il motivo: chi ha avuto la delega dai cittadini per rappresentarlo all’Emiciclo avrebbe il dovere morale di portare a compimento il suo lavoro, fino all’ultimo giorno, lavoro per il quale tra l’altro è pagato profumatamente, e non può salutare ed andarsene, solo per ambizione e interessi personali”.

Durissima anche la nota di Forza Italia, a firma di Lorenzo Sospiri, capogruppo e Mauro Febbo.

"Il Governo regionale è ufficialmente finito e fallito - affermano Sospiri e Febbo - e la decisione assunta dalla maggioranza di centrosinistra di non convocare il Consiglio regionale fino al termine delle elezioni politiche del 4 marzo, è una scelta vergognosa che descrive plasticamente lo stato comatoso di un esecutivo ormai ridotto in frantumi".

"Gli interessi degli abruzzesi - si legge ancora nella nota - e le tante priorità legislative rimaste in cantiere sono state abbondantemente superate, dimenticate e messe in un cassetto per svolgere la campagna elettorale del Partito democratico e del suo presidente D'Alfonso. Nei prossimi mesi, e per il tutto il 2018, avremo di fatto una Regione completamente allo sbando, bloccata e paralizzata, prima per la campagna elettorale e poi per il problema dei famosi sei mesi in cui D'Alfonso dovrà decidere per quale poltrona optare. Di fatto abbiamo una legislatura finita".

"Pertanto - continuano Sospiri e Febbo - denunceremo questo incredibile e vergognoso stallo amministrativo e legislativo in tutte le sedi opportune poiché riteniamo oltremodo offensivo che i consiglieri regionali continui no a percepire la propria indennità, senza produrre nulla di nulla. È un'offesa ai cittadini abruzzesi che attendono da noi consiglieri regionali risposte concrete e serietà. Oggi,
inoltre - concludono Sospiri e Febbo - abbiamo chiesto le dimissioni immediate da segretario alla Presidenza del consigliere regionale Giorgio D'Ignazio in quanto riteniamo che la carica in questione debba essere riassegnata ad un componente di centrodestra poiché non ammettiamo, tolleriamo e accettiamo salti e cambi di casacca esclusivamente per convenienza personale".

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