Vince su tutta la linea il presidentissimo. Lo schema di Luciano D’Alfonso, complice un partito appiattito e inesistente, è stato approvato dalla direzione nazionale del Pd. I suoi uomini e le sue donne. Il patto con L’Aquila. L’umiliazione per il nemico giurato Tommaso Ginoble. I cavalli senatori (o deputati).
Dalfy può, ha potere di vita e di morte sul partito romano, e un giorno si capirà il perché. E al Pd terremotato che fino a tarda sera andava ancora a caccia di un seggio per candidare Maria Elena Boschi, va benissimo che un governatore si candidi lasciando la Regione a poco più di metà percorso, va benissimo che lo faccia portandosi dietro un consigliere regionale solo perché suo fedelissimo, e va benissimo che si candidi in un collegio blindato. Senza neppure il coraggio di cimentarsi in un collegio uninominale.
Un figurone, se si pensa che ieri proprio ieri il vice presidente della Camera Roberto Giachetti in una lettera al segretario Pd Matteo Renzi pubblicata sulla sua pagina Facebook ha annunciato:
“Rinuncio al plurinominale, rinuncio al paracadute. Ti chiedo di lasciarmi libero di giocarmela senza paracadute, senza reti di protezione, senza garanzie”.
E invece no, Dalfy no. Candida se stesso e chi vuole, facendosi beffe dei documenti delle segreterie del partito e delle volontà dei territori. Vola a Roma col paracadute e lo pretende anche per il fedele Camillo, perché poi di questi tempi a misurarsi sugli uninominali c’è il rischio di fare una gran brutta figura. Solo tre seggi sicuri, il suo, quello di Camillo e l’altro per la Pezzopane.
E’ l’unico governatore che tenta il grande salto, un salto che ha il sapore di una fuga perché l’altro presidente di Regione Debora Serracchiani (tra l’altro candidata in Abruzzo) è ormai alla scadenza del mandato.
Sarà candidato Luciano D’Alfonso e lascerà la Regione in mano a Giovanni Lolli, che fino a oggi ha lavorato all’ombra di Dalfy: salvo il patto con la trimurti aquilana Lolli-Cialente-Pezzopane, grazie alle candidature di Pezzopane e dell’ex sindaco Massimo Cialente (e infatti gli ex Ds sono candidati solo qui) neppure presi in considerazione Michele Fina e Americo Di Benedetto che pure avevano decine e decine di firme a sostegno del loro progetto di rilancio del territorio e del partito. Il sistema D’Alfonso, che si regge su una serie di giovani (come il segretario Pd) usati come paravento e il patto di non interferenza e di non belligeranza con gli aquilani, renderà possibile l’abbandono della nave che affonda, con ben 5 consiglieri e un assessore regionale candidati. Certo, il presidentissimo continua a dire che se non farà il ministro tornerà qui in Abruzzo a fare il presidente di Regione, e che anzi tenterà il bis, parlando come parlano i padroni del vapore e non certo i presidenti, o il presidente di Regione di una maggioranza di centrosinistra.
Nello schema dalfonsiano, approvato dal Pd romano, salta alla fine la candidatura al collegio uninominale di Pescara della parlamentare uscente Vittoria D’Incecco, che aveva chiesto per sé il secondo posto al proporzionale dopo D’Alessandro, che le è stato negato, e così ha rifiutato lei il collegio uninominale di Pescara. Al suo posto la sempre presente Antonella Allegrino buona per tutte le occasioni. Dopo il rifiuto della D’Incecco erano circolati anche i nomi dell’assessore pescarese Paola Marchegiani e della giornalista Rai Daniela Senepa. Le altre donne candidate sono Lorenza Panei presidente dell’Aciam, la società dei rifiuti marsicana e Lorenza Marulli, ex sindaco di Palmoli.
A Teramo silurato Ginoble, pronto invece a salire sul carro il capogruppo Pd alla Regione Sandro Mariani. Ma ecco, qui di seguito, tutti i nomi. Al collegio uninominale di Vasto candidato il sindaco di Atessa Giulio Borrelli, che però ha rinunciato.
Camera Uninominale
collegio Pescara:Antonella Allegrino
Collegio Chieti: Antonio Castricone
Collegio Teramo: Sandro Mariani
Collegio L’Aquila : Lorenza Panei
Collegio Vasto: Borrelli
Proporzionale Camera
Collegio Pescara Chieti:
1.Camillo D’Alessandro
2.Deborah Serracchiani
3.Alessandro Marzoli
4.Roberta Marulli
Collegio L’Aquila Teramo
1.Stefania Pezzopane
2.Dino Pepe
3.Lorenza Panei
4.Luciano Monticelli
Uninominale Senato
Collegio Pescara Chieti: Federica Chiavaroli
Collegio L’Aquila Teramo: Massimo Cialente
Proporzionale Senato Abruzzo
1.Luciano D’Alfonso
2. Anna Marcozzi
3.Gianluca Fusilli
4.Marusca Miscia
Dagli altri fronti il parlamentare Gianni Melilla ha rifiutato la candidatura di bandiera al Senato con Liberi e uguali: al suo posto correrà il coordinatore regionale Fabio Ranieri.