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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
La ricerca della verità. Si pensa al cedimento. L'appello di Mattarella. Si indaga sul pezzo di binario staccato

MILANO Fare «piena luce sulle cause dell'incidente e sulle eventuali responsabilità» e «verificare ovunque lo stato di manutenzione della nostra rete ferroviaria». All'indomani del deragliamento del treno regionale partito alle 5.32 da Cremona e diretto a Milano e nel quale hanno perso la vita tre donne e sono rimaste ferite 46 persone, di cui tre ancora in terapia intensiva, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre ad esprimere solidarietà, cordoglio ai familiari delle vittime, lancia una sorta di appello. Mentre inquirenti e investigatori stanno lavorando senza sosta per fare i rilievi necessari all'indagine aperta dalla Procura milanese per disastro ferroviario colposo, il Capo dello Stato è intervenuto per chiedere che si chiarisca al più presto quel che è accaduto ieri mattina all'alba nei pressi della stazione di Pioltello e un monitoraggio urgente di tutto il reticolato di strade ferrate che attraversa l'Italia. E questo «per rispettare il dovere di assicurare, con scrupolo e rigore, la sicurezza dei passeggeri». Sicurezza che sarà garantita anche da Regione Lombardia che, come ha annunciato il governatore Roberto Maroni, «sta investendo molto sui nuovi treni, un miliardo e 600 milioni». Ieri, i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti che assieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano sono i titolari dell'inchiesta per ora a carico di ignoti - tra non molto vedrà iscritti, come atto dovuto, manager e responsabili della sicurezza, di Rete Ferroviaria Italiana e probabilmente anche di Trenord -, hanno fatto un nuovo sopralluogo sul posto dell'incidente. E assieme agli uomini della Polfer e ai consulenti da loro nominati, l'ispettore Angelo Laurino e gli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani, hanno «assicurato» tutte le fonti di prova ed effettuato altri rilievi lungo i circa tre chilometri di una tratta che lo scorso 11 gennaio era stata passata ai raggi X di una locomotrice in grado di diagnosticare le anomalie. I due magistrati con gli investigatori e i loro esperti, tramite la fotogrammetria, una particolare tecnica di rilievo che consente di avere immagini in 3D, hanno ad esempio fotografato il cosiddetto «punto zero», quello dove si sono staccati 23 centimetri di rotaia (la parte superiore dove appoggiano le ruote), per poi segarlo e portarlo in laboratorio. Hanno scansionato parti ritenute di «interesse» lungo il binario da dove è scarrellato il treno e messo in sicurezza il box che contiene la scatola nera. Infine hanno ispezionato la locomotrice e i vagoni, compresa la parte sottostante del terzo, dove hanno perso la vita le tre passeggere, e il primo a scarrocciare. Questo lavoro preliminare, che andrà avanti anche la settimana prossima e che prolungherà i tempi di dissequestro dell'area, servirà per la super consulenza disposta dai pm, e alla quale parteciperanno gli indagati, ancora da individuare, con i loro esperti. Consulenza che sarà decisiva per ricostruire la dinamica dell'incidente e capire se il distacco di quei 23 centimetri di binario sia avvenuto prima o dopo il passaggio del treno. Se sia dovuto a una scarsa attenzione nella manutenzione, per altro sempre in corso, della rete o se sia stato causato dal carrello di uno dei vagoni magari troppo pesante per una rotaia già usurata. Le operazioni tecniche dovrebbero partire tra qualche giorno così come tra qualche giorno si terrà l'autopsia delle viaggiatrici che giovedì all'alba hanno perso la vita per andare a lavorare.

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