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Data: 28/01/2018
Testata giornalistica: La Repubblica
Pd, pubblicate le liste: sono definitive. Renzi: "Basta polemiche, è la squadra migliore per vincere"

Da Riccardo Illy a Lucia Annibali, da Giuliano da Empoli a Cosimo Maria Ferri, da Francesca Barra a Teresa Bellanova: i candidati in pista. "Abbiamo escluso nomi eccellenti? Il ricambio e il rinnovamento sono cose fisiologiche". Risolto anche il nodo delle quota rosa ancora da sciogliere: gli elenchi pubblicati sul sito dem. Cuperlo rinuncia: entra De Vincenti

"E' la squadra migliore per vincere le elezioni". Così Matteo Renzi durante la conferenza stampa per presentare le liste dei candidati del Pd. E anche: "Non è tempo di polemiche. La nostra è una proposta seria e la prossima settimana arriva anche il programma con le cose fatte e 100 punti da fare". Risponde al fuoco di fila sugli esclusi "eccellenti" sollevato anche dal ministro Calenda, ("Il ricambio è fisiologico") riparla del caso Boschi ("Sarà candidata in diversi collegi"), sfida Di Maio, Berlusconi e Salvini: ("Ci avevano chiesto confronti e duelli, io li sto ancora aspettando").

· LE LISTE DEFINITIVE
In realtà le candidature annunciate nella nottata di ieri alla direzione del partito non erano ancora complete e definitive: Renzi aveva annunciato che sarebbero state pubblicate sul sito del Pd in serata ma i tempi si sono allungati e alla fine sono apparse solo attorno all'una di notte di domenica sul sito dem. Gli ultimi dettagli da assestare hanno riguardato tra l'altro, quello spinoso che riguarda le quote rosa. La direzione di ieri aveva infatti approvato una delibera che chiedeva al segretario di apportare le modifiche necessarie a ristabilire l'equilibrio di genere, visto che quelle approvate ieri non rispettavano in pieno questi criteri. Definita poi la nuova scelta per il collegio di Sassuolo, dopo la rinuncia di Gianni Cuperlo: il posto toccherà al ministro della coesione sociale De Vincenti. Andrea Orlando, invece, sarà capolista a Parma.

· LA CONFERENZA STAMPA DI RENZI
In conferenza stampa Renzi parla poche ore dopo la tesissima direzione fiume, terminata oltre le 4 di mattina, che ha sancito uno strappo molto duro con la minoranza, che alla fine non parteciperà al voto finale sulle liste. I renziani fanno infatti il pieno, la minoranza si ritrova con tanti esclusi e pochi nomi in lista, in un clima molto pesante, tanto che Massimo D'Alema, dal Salento, sostiene che "in una notte il Pd si è trasformato nel partito di Renzi".

In nottata si erano diffuse voci di minaccia di scissione, ma Orlando e poi Cuperlo smorzano i toni, rinviando almeno per ora lo scontro.

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'Sono state escluse persone serie come Realacci, Manconi, Giusi Nicolini', gli chiedono dalla sala. "Quando vai a chiudere un elenco di persone con meno spazi di prima c'è sempre amarezza, ma il ricambio e il rinnovamento sono una cosa fisiologica" così Renzi. E aggiunge: "Vedremo se ci saranno rinunce, forse ci sarà qualche spazio di recupero. Ma insomma, dico un grande grazie a chi è in campo. E le elezioni sono tutte da fare. Non sottovalutate il Pd, è un partito vivo, vinceremo le regionali nel Lazio e mi auguro che vinceremo le elezioni regionali in Lombardia dove siamo in battaglia. Un quarto degli italiani ha una doppia sfida. Vi ripeto, non sottovalutateci".

"La Boschi? Sarà in diversi collegi e diversi territori dove ha potuto lavorare nell'attività di governo. Anche a Taormina, dove ha lavorato all'organizzazione del G7. Ma per essere chiari: noi la questione banche l'abbiamo presa di petto e abbiamo salvato correntisti, risparmiatori e posti di lavoro. Prima che su Arezzo, a Siena abbiamo chiesto a Padoan di candidarsi, di giocarsi questa partita, con un messaggio potentissimo di sfida politica. La Lega cosa ha risposto? Nella mia Toscana ha messo dei prof No euro".

E torna ad Arezzo: "Capolista sarà Cosimo Maria Ferri, magistrato che è stato sottosegretario alla Giustizia nel governo Letta, nel governo Renzi e nel governo Gentiloni. Chi vincerà la sfida? Sono sicuro che ad Arezzo saremo il primo partito, spero che lo saremo anche in Italia".
Ancora Renzi: "Io qui rilancio un appello: ci avevano chiesto confronti e duelli, io li sto ancora aspettando. Sto aspettando che Di Maio raccolga l'invito che lui mi ha fatto a novembre. Se Di Maio ha tempo, quando ha tempo, noi siamo pronti a confrontarci. Il capo politico della Lega Nord si chiama Matteo Salvini, aveva detto che sarebbe venuto nel mio collegio ma poi ha cambiato idea. E poi aspetto Silvio Berlusconi che forse non fa confronti tv dai tempi di Occhetto: a lui dico che lo aspetto. Anche magari per ricordargli che quando dice in televisione che il Trattato di Dublino sull'accoglienza dei migranti, è una vergogna, non ricorda mai anche che quel trattato lo firmò lui".

Renzi parla anche alla minoranza, al ministro Orlando in particolare: "Ripeto quello che dice lui, non è tempo di polemiche. Conto sul sostegno di tutto il partito. Polemica la facciamo contro Matteo Salvini, più che contro Renzi, o Orfini...Ci sono sempre strascichi quando ci stanno dei no. Ma alla fine ci sono da fare le elezioni. Il clima sta cambiando e possiamo portare a casa risultato". "Sono stupito da alcune ricostruzioni, ho letto di un incontro di tre ore con Orlando, falso" aggiunge il segretario Pd. "Nel merito, non c'è stato e non c'è nessun veto. E più che di veti ci interessiamo di voti. Tutti i candidati in grado di vincere sono incoraggiati, e abbiamo messo bravi candidati di Orlando in tante zone e a nessuno abbiamo fatto l'esame del sangue", ha aggiunto il leader dem.


· I NOMI E LE CONTESE
I nomi definitivi? In conferenza stampa Renzi ne cita alcuni, soprattutto della società civile: l'imprenditore Riccardo Illy in un collegio senatoriale a Trieste, Paolo Siani a Napoli, Lucia Annibali a Parma (più diverse circoscrizioni), il condirettore di Repubblica Tommaso Cerno al Senato in Friuli, e Francesca Barra, giornalista e compagna dell'attore Claudio Santamaria, a Matera. Flavio Corradini, già rettore dell'università di Camerino a Macerata, l'avvocatessa Lisa Noja, impegnata sul fronte sociale, a Milano. In Toscana corre, tra gli altri, Giuliano da Empoli, ex assessore di Palazzo Vecchio, il premier Gentiloni candidato nel Lazio e nei collegi plurinominali della Marche e Catania, Minniti a Pesaro nell'uninominale, e al proporzionale anche a Salerno e a Venezia "per rispondere domanda sicurezza Nord-Est", così dice il ministro Franceschini, a sua volta in corsa nel collegio uninominale di Ferrara e nel plurinominale in Romagna. Cesare Damiano va a Terni, e a lui Renzi invia un particolare "ringraziamento" per aver accettato un collegio da sempre complicato per la sinistra. E a sfidare Massimo D'Alema nel collegio pugliese sarà Teresa Bellanova: "Speriamo di poter dire dopo il 4 marzo che quello è il collegio di Bellanova e non più di D'Alema" ha affermato il segretario.

Ancora: il "maestro" Marco Rossi Doria è candidato a San Lorenzo, Napoli, e corrono anche Massimo Cialente e Stefania Pezzopane, "protagonisti della ricostruzione all'Aquila".

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