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Data: 28/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Salvini frena Berlusconi. È scontro sulle pensioni. Il cavaliere, a sorpresa, corregge la rotta sull'abolizione della legge Fornero. Il leader della Lega insorge. Ancora qualche incertezza sulla candidatura di Bossi. Cottarelli: «La flat tax ha portato più entrate solo in Bulgaria»

ROMA Le pensioni rimangono terreno di scontro all'interno del centrodestra. Malgrado l' «atto di Arcore» preveda nero su bianco la «revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero», Silvio Berlusconi corregge la rotta: anticipare l'accesso alla pensione rispetto agli attuali 67 anni, dice in un'intervista al Sole 24 ore, sarà possibile «solo in alcuni casi, individuati con equità, e per un periodo di tempo limitato». Un'idea, questa che agli alleati non piace per niente. Men che meno a a Matteo Salvini, il quale da sempre vuole l'abolizione della riforma pensionistica varata dal governo Monti: è il suo cavallo di battaglia in questa campagna elettorale, anche se, stando ai conti fatti dalll'Inps costerebbe fino a 140 miliardi nel 2020. Tuttavia il leader leghista richiama il Cavaliere al rispetto dei patti sottoscritti con lui e con Giorgia Meloni in vista del voto per le Politiche: «la legge Fornero va cancellata». Nell'intervista al Sole 24 ore Berlusconi delinea un programma dei cento giorni, con «un pacchetto di misure da approvare prima dell'estate: la flat tax, e contemporaneamente le misure per aggredire subito la povertà e la disoccupazione: il reddito di dignità» e «l'aumento immediato delle pensioni più basse a 1000 euro per tutti, comprese le casalinghe che non hanno mai potuto versare contributi». Tuttavia, per il leader di Forza Italia anticipare l'accesso alla pensione rispetto agli attuali 67 anni sarà possibile solo in alcuni casi. Con un intervento di questo tipo «non si stravolgerebbero i conti dell'Inps» e non ci sarebbero gravi effetti sui conti previdenziali. La reazione di Matteo Salvini non si fa attendere. Ad un incontro del «Family day» cui partecipa con Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Stefano Parisi (Matteo Renzi e Luigi Di Maio, anche loro tra gli invitati, non erano però tra i presenti), il leader del Carroccio sbotta: «A Berlusconi dico «Patti chiari, amicizia lunga». Via la legge Fornero. È il primo punto del programma del centro-destra che abbiamo firmato tutti». Insomma, nessuna marcia indietro: «Con gli italiani - ricorda Salvini - ho preso un impegno prima personale e poi come partito. La Fornero va cancellata. È una legge ingiusta, sbagliata, che porta povertà e disperazione nelle famiglie». Anche Giorgia Meloni dice che pacta sunt servanda: «Nel programma del centrodestra c'è scritto che si devono eliminare le storture della legge Fornero. La politica deve metterci la faccia», ammonisce la presidente di Fratelli d'Italia, invocando un «sistema pensionistico che possa essere il più generoso possibile ma uguale per tutte le generazioni». Intanto, Matteo Salvini non scopre le carte sulla candidatura di Umberto Bossi. Ma secondo le indiscrezioni il senatur dovrebbe spuntarla: Bossi dovrebbe correre come capolista nel Collegio Lombardia 3 mentre lo stesso Salvini correrebbe per il Senato. «A differenza di Renzi, io non dico «stai sereno» e poi accoltello alle spalle...», dice Salvini a proposito del fondatore della Lega Nord, che punta alla settima elezione in Parlamento.

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