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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Risiko nel centrodestra i due capilista sono Pagano e la Pelino

L'AQUILA Il mistero è talmente fitto che qualcuno, nella serata di ieri, si è addirittura spinto a paventare un ripensamento rispetto agli scenari filtrati. «Così è dura competere» ha cercato di far arrivare a Roma e Milano più di un dirigente. Il centrodestra presenterà le sue liste in extremis: fino a ieri nessuno poteva dirsi certo della candidatura. Il tutto in ore frenetiche di contrattazioni, telefonini squillanti, accordi fatti e disfatti.
RIPENSAMENTO
Il ripensamento, che più propriamente andrebbe definito come ulteriore approfondita riflessione, sarebbe nato da una costatazione fattuale: il centrosinistra ha messo in campo in Abruzzo tutti i big, da D'Alfonso a Cialente, dalla Pezzopane a D'Alessandro, passando per il capogruppo teramano in Regione, Sandro Mariani, e giocandosi anche la carta di un sottosegretario non in quota Pd, come Federica Chiavaroli. Una rosa che avrebbe spinto i dirigenti, specialmente quelli forzisti, a ponderare meglio le scelte. Di qui l'ulteriore rinvio, a questo punto a oggi, della consegna delle buste, rigorosamente sigillate, ai coordinatori regionali. Se, viceversa, il quadro dovesse poi rivelarsi aderente ai rumors, allora ci sarebbero un paio di territori molto penalizzati elettoralmente: in particolare L'Aquila e Teramo. Con esclusi eccellenti, tra i maggiori portatori di voti nelle ultime tornate: il vice coordinatore regionale Guido Liris (che però ha tenuto un profilo molto defilato), i teramani Gianni Chiodi (ex presidente di Regione) e Paolo Gatti, il capogruppo forzista in Regione, Lorenzo Sospiri, l'ex presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Tanto per citarne alcuni. A fronte di molte scelte calate dall'alto. Insomma: Forza Italia in particolare avrebbe deciso di lasciare fuori gran parte della sua potenza di fuoco.
QUADRO DI FONDO
A ieri sera il quadro di fondo non aveva ancora subito sostanziali variazioni. Per il maggioritario, alla Camera, si stava ancora ragionando su Andrea Ruggieri (nipote di Bruno Vespa, giornalista) o Nazzareno Carusi (pianista vicino a Berlsuconi) per il collegio L'Aquila-Marsica-Alto Sangro. A Teramo il collegio era stato designato per la Lega, con Rosy Di Nicola favorita sul coordinatore regionale Bellachioma. Pescara a Fratelli d'Italia con Alessandra Petri favorita. Confermato Fabrizio Di Stefano sul collegio di Chieti-Sulmona e anche Enrico Di Giuseppantonio a Lanciano-Vasto in quota Noi con l'Italia. Proprio la questione quarta gamba ha creato più di una polemica, anche in virtù dell'ipotesi, molto concreta, di catapultare Gaetano Quagliariello come capolista alla Camera proporzionale nel collegio L'Aquila-Teramo (con una donna, a quel punto, come seconda, resta in piedi l'idea dell'aquilana Annalisa Di Stefano).
LA COSTA
Al Senato uno tra Ruggieri e Carusi andrebbe sul collegio maggioritario L'Aquila-Teramo (a patto che accettino al corsa all'uninominale) e con Tiziana Magnacca su Chieti-Pescara. In questo quadro il listino proporzionale del collegio unico del Senato sarebbe capeggiato da Paola Pelino. Scenario che potrebbe ulteriormente cambiare con l'ex ministro Rotondi capolista al Senato e Paola Pelino spostata in uno dei listini considerati sicuri della Camera. Quadro che va preso davvero con le molle: è proprio il caso di dire che la nottata potrà portare con sé consigli e rivoluzioni.

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