«Il Partito democratico è diventato ormai il partito di Renzi, il PDR. Lì dentro per dissenso e minoranze non c'è più spazio. E a chi ancora mi chiede: ma perché vi siete spaccati? rispondo, ma non lo capite?». Piero Grasso punta al bersaglio del Pd per raccogliere i voti di Liberi e Uguali. È sempre più Renzi il nemico da battere, e il trattamento subito dalla minoranza Pd nella formazione delle liste è un argomento in più. Per cui la polemica prende di mira tutte le scelte e le contraddizioni dei dem. «Il pd è quello che voleva abbassare l'Iva sulle ostriche...», ironizza Grasso, che dopo aver legnato il partito di Renzi conclude: «Siamo l'unica sinistra del Paese». Sarà questo il filo conduttore della campagna elettorale di Liberi e Uguali. Anche loro hanno avuto i loro guai nella formazione delle liste. La rinuncia del medico di Lampedusa Francesco Bartolo, uomo simbolo dell'accoglienza, è stata un duro colpo ed ora è difficile da spiegare. Ma i leader sono tutti in campo e pronti a battersi. Grasso si presenterà a Palermo, Laura Boldrini a Milano, Massimo D'Alema in Puglia e Pier Luigi Bersani in Veneto. Mentre andranno a giocarsela in Toscana Nicola Fratoianni e Roberto Speranza. Leu, accreditato di circa il sette per cento dai sondaggi, non ha molte chance di vittoria nei collegi uninominali, dove viene eletto chi prende più voti. Solo D'Alema tenta il colpaccio nel «suo» Salento. Gli altri si affidano ai listini proporzionali. La domenica elettorale di LeU ha visto schierati entrambi i presidenti delle Camere. Laura Boldrini è andata a fare campagna a Busto Arsizio, il paese lombardo dove qualche giorno fa i giovani della Lega hanno bruciato il suo fantoccio. Il sindaco di centrodestra Emanuele Antonelli non ha gradito la presenza della Boldrini e ha minacciato di chiedere i danni, perché, a suo dire, la località sarebbe stata danneggiata dalle polemiche sollevate dalla presidente della Camera. «È Antonelli che dovrebbe chiedere scusa ai cittadini, se non altro perché ha dovuto spendere soldi pubblici per far pulire per terra dopo l'incendio del fantoccio» ha commentato la Boldrini. Che poi ha preso di mira Salvini: «Può stare tranquillo, sono candidata a Milano e quindi non c'è bisogno che mi venga a cercare per sfidarmi. Sono già Pietro Grasso a Palermo (Ansa) qui e la sfida è a viso aperto».