ROMA È Il metodo Cassimatis, quello del «fidatevi di me» se escludiamo qualcuno. Il metodo genovese, foriero di ricorsi vincenti, si è abbattuto anche sulle liste dei candidati M5S alle prossime politiche. Stamattina Di Maio presenterà tutti i nomi ufficiali sia degli collegi uninominali che dei proporzionali. Ma dei risultati numerici delle parlamentarie online non si vede ancora l'ombra.
Il filo rosso che lega tutti i nomi è la credibilità per Di Maio che attacca il Pd: «Per Renzi la composizione delle liste è stata un'esperienza devastante, per me entusiasmante. Con noi c'è una squadra incredibile, tanta gente nuova, di cui dobbiamo essere orgogliosi», ha detto. Chiusa, dunque, la pratica candidati a dispetto delle polemiche.
PENALIZZAZIONE
Una su tutte: la penalizzazione dell'uomo di fiducia lombardo di Di Maio, Stefano Buffagni, piazzato all'uninominale ma secondo nel listino proporzionale dietro a Paola Carinelli che risulta capolista in un collegio dove non risiede sfruttando quindi quella discrezionalità che si era riservato il comitato di garanzia che ha scritto le regole per le candidature e in cui siede il compagno Vito Crimi. Il criterio della residenza è completamente saltato, soprattutto a Roma e applicarlo avrebbe messo a rischio le posizioni di molti uscenti. A poche ore dalla presentazione delle liste al Tempio di Adriano a Roma non mancano i colpi di scena: la senatrice uscente Ornella Bertorotta rinuncia alla corsa elettorale perché destinataria di un avviso di garanzia dovuto, come comunica lei, a «pressioni che avrei esercitato per un'assunzione presso una casa famiglia dove ho fatto un'ispezione». Fatti di cui però lei, precisa, si sente «totalmente estranea». Ma oggi è la giornata dei candidati agli uninominali: dall'olimpionico Domenico Fioravanti, al campione di judo Felice Mariani, dall'avvocato anti-ecomafie David Zanforlini fino all'economista Lorenzo Fioramonti che, tra l'altro, mercoledì sarà con Di Maio negli incontri con diversi investitori internazionali alla City di Londra. Le liste dei collegi maggioritari sono infarcite di accademici e presidenti di ordini professionali. In Lombardia all'uninominale ci sarà Valerio Tacchini, il notaio custode dei risultati delle parlamentarie. In Friuli è stata arruolata Maria Chiara Santoro, vicepresidente di un'associazione di mogli di militari L'altra età della divisa. A Roma si presenta anche il presidente dell'ordine degli avvocati Mauro Vaglio. Il velista Andrea Mura che ha vinto due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup, è candidato nel collegio di Cagliari e sfiderà i candidati di Forza Italia e centrosinistra, Ugo Cappellacci e Luciano Uras. Mentre nei listini proporzionali ci sono state ulteriori limature. Dopo l'esclusione di una capolista in Veneto, Sara Cunial, finita nel mirino per posizioni no vax sono state depennate dalle listye anche Maria Cristina Gervasi e Alessandra Cocco nel collegio Estero (rispettivamente capolista per il Senato e al secondo posto per la Camera). Via in Campania 2 Senato Angelo Zanfardino (era in 2/ posizione) in merito al quale, 5 giorni fa, un attivista chiedeva via facebook: «ci fate conoscere Zanfardino? Pare che nessuno dei nostri amici (attivisti e non) ne abbia notizia». In Sicilia è stato eliminato Alberto Samonà, direttore de IlSicilia.it e a Ragusa il vice sindaco Massimo Iannucci, ha ritirato per protesta la sua disponibilità a candidarsi come sindaco alle prossime amministrative. «Non candidate alcun ragusano alla Camera e al Senato e allora cercatevi un altro candidato sindaco», è la stoccata di Iannucci.
RIFLESSIONE
Questa la riflessione di Vittorio Bertola, ex consigliere M5S a Torino ed esponente della vecchia guradia: «Il M5S ha fatto votare la base, dopo avere già eliminato buona parte degli outsider, e poi, nei casi in cui la base aveva votato per candidati diversi da quelli che dovevano vincere, ha ulteriormente eliminato i vincitori. Anche il M5S ha calpestato tutti i propri principi; ha candidato reduci dei partiti (Lannutti, ex IDV) e li ha paracadutati in un collegio diverso dal proprio, ha fatto sparire candidati fedeli e graditi alla base, che avevano vinto un posto sicuro, per dare il posto sicuro a qualcuno di ancora più gradito al capo».
Leu, candidature multiple per i big Grasso nella sua Palermo e a Roma
ROMA Candidature multiple per quasi tutti i leader di Liberi e Uguali, per scongiurare il rischio di mancare l'elezione. La rinuncia del medico di Lampedusa Francesco Bartolo, uomo simbolo dell'accoglienza, è stata un duro colpo ed ora è difficile da spiegare. Da Pietro Grasso a Roma e Palermo a Pier Luigi Bersani in Emilia Romagna e Veneto, tutti i big sono in campo.
E' stato complicato per Grasso assicurare a gran parte degli uscenti che lo sostengono una buona possibilità di rientrare in Parlamento nella prossima legislatura. A partire da se stesso, che ieri al teatro Santa Cecilia di Palermo, ha fatto la sua prima uscita da candidato ufficiale, annunciando che «ci metto la faccia e mi candido nella mia città» e attaccando il suo ex partito: «Il Pd non è più un partito di sinistra. Ormai è PdR: partito di Renzi». Grasso però sarà anche capolista al Senato nel Lazio 1, mentre alla guida di Lazio 2 ci sarà la capogruppo di Sel e del Misto Loredana De Petris. A guidare le liste per la Camera a Roma ci saranno Roberto Speranza e Stefano Fassina.
Un altro che non può mancare la rielezione dopo aver guidato la scissione dal Pd è Bersani, che sarà capolista nel plurinominale di Bologna ma si spenderà molto in Veneto dove guiderà le liste pluirinominali di Padova, seguito da Anna Falcone, una delle leader dei movimenti per il No al referendum sulla riforma istituzionale e a Rovigo e Verona. In quest'ultima città si candida anche nell'uninominale. A dare manforte a Liberi e Uguali a Padova ci sarà anche l'ex sindaco bersaniano di ferro Flavio Zanonato mentre Davide Zoggia guiderà il plurinominale Veneto2 del Senato. In Emilia-Romagna (ad esclusione di Bologna) saranno schierati i parlamentari uscenti Maria Cecilia Guerra e Giovanni Paglia. Sempre Guerra si candida all'uninominale di Modena per una sfida tutta al femminile con la ministra Beatrice Lorenzin.
A sfidare il ministro Graziano Delrio nella sua Reggio Emilia ci sarà invece l'assessore comunale Mirko Tutino. Sfida tra Vasco Errani e Pier Ferdinando Casini sotto le bandiere del Pd nel Senato a Bologna, con paracadute per l'ex governatore nel plurinominale del capoluogo della Regione che ha guidato.
Rientrano le polemiche di Pippo Civati dopo che ha dovuto cedere a Laura Boldrini il plurinominale di Milano, da sempre suo collegio di riferimento. Lui sarà in testa ai due collegi plurinominali di Brescia e Bergamo. In Toscana hanno trovato molto spazio Roberto Speranza e Nicola Fratoianni. Per il braccio destro di Bersani, tre collegi plurinominali della Camera. L'altro invece lo guiderà il coordinatore di Si, candidato anche nell'uninominale di Pisa.
LA FEDELISSIMA
E sempre in Toscana, a Massa Carrara si candida la giornalista e stretta collaboratrice di Bersani, Chiara Geloni. Tra gli altri candidati di Leu, a Firenze ci sarà Sandra Gesualdi, figlia dell'ex presidente della provincia che fu allievo di Don Milani.
Mentre ad Ancona-Macerata si candida Bruno Pettinari, l'avvocato della famiglia di nonna Peppina, la 95enne diventata simbolo dei terremotati marchigiani che non vogliono abbandonare le loro case.