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Pescara, 24/07/2024
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Data: 30/01/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto del 4 marzo - D'Alfonso e il Pd blindano i renziani. Sparite le paracadutate Annibali, Morani e Serracchiani. E Camillo D'Alessandro prenota un biglietto per Roma (articolo in pdf)

PESCARA La linea del governatore Luciano D'Alfonso e del segretario regionale del Pd Marco Rapino alla fine ha retto all'assalto alla diligenza elettorale. L'ultima notte al Nazareno ha rattoppato una situazione messa sotto stress da un paio di inserimenti esterni, di paracadutati di livello, che avrebbero creato problemi a qualche candidato abruzzese. Mentre la truppa renziana, per intero, ha resistito soprattutto agli orlandiani aquilani, che chiedevano spazio, garantendosi una rappresentanza romana di monocolore pressoché renziano. Una alla vota sono dunque sparite dalle liste la governatrice del Friuli Debora Serracchiani, l'avvocatessa marchigiana Lucia Annibali, la deputata emiliana uscente Alessia Morani. E' rimasta solo Susanna Cenni, deputata uscente senese, che prova l'elezione alla terza legislatura. Mai arrivato in lista il deputato rosetano uscente Tommaso Ginoble, nonostante gli appelli della vigilia spediti dal partito teramano. Il territorio in realtà è ben rappresentato nelle liste, anche se in posizioni difficili o impossibili, dall'assessore regionale all'Agricoltura Dino Pepe, numero due al proporzionale Camera L'Aquila-Teramo, dietro a Stefania Pezzopane; dal consigliere regionale Luciano Monticelli, quarto nella stessa lista, da Manola Di Pasquale, presidente dello Zooprofilattico, quarta al proporzionale Senato, infine dal capogruppo del Pd in consiglio regionale Sandro Mariani, uninominale Camera Teramo. D'Alfonso, dopo i giorni del dubbio, appare molto carico in vista della campagna elettorale. Ma dovrà probabilmente cedere nelle prossime ore qualcuna, se non tutte, delle deleghe in Regione al suo vice Giovanni Lolli, mentre per le dimissioni dalla carica di governatore c'è tempo (un mese dopo la proclamazione di eletto al Senato). Ieri ha finalmente dormito una notte tranquilla Camillo D'Alessandro, «con il cuore che batte, onorato ed emozionato», come scrive sul suo profilo Facebook. Nelle prime trattative aveva strappato il posto di capolista al listino proporzionale della Camera nel collegio di Chieti. Per 24 ore è sceso a un secondo posto molto scomodo e rischioso, a vantaggio dell'avvocatessa Annibali. Poi nella nottata di domenica tutto è tornato come prima e le sue chance di andare a Roma tornano alte. Tra gli alleati vanno sottolineate le candidature della sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli, in quota Lorenzin (Civici e Popolari) dopo la lunga esperienza di governo con Renzi e Gentiloni. Chiavaroli affronta una difficile sfida all'uninominale Senato Chieti-Pescara. Analogamente difficile la battaglia degli altri candidati all'uninominale: oltre a Mariani, Antonella Allegrino (Camera Pescara), Antonio Castricone (Chieti), Lorenza Panei (L'Aquila) e Marusca Miscia (Vasto), Massimo Cialente (Senato L'Aquila). Tra i socialisti e verdi di Insieme si fa largo il nome del giornalista Marco Panara, ma in posizione di mera testimonianza.

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