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Pescara, 24/07/2024
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Data: 30/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Treno deragliato, indagati vertici Rfi e Trenord

MILANO Le iscrizioni al registro degli indagati erano attese e sono arrivate. Ieri, al termine di una riunione fiume tra pm, periti e guardia di finanza, la procura di Milano ha messo nero su bianco i nomi che entrano ufficialmente nell'inchiesta per l'incidente ferroviario avvenuto a Pioltello giovedì scorso, nel quale tre donne sono morte e 46 persone sono rimaste ferite.
PRONTO IL PRIMO RAPPORTO
I primi quattro indagati sono figure di vertice di Rete ferroviaria italiana e di Trenord: l'amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile e il manager Umberto Lebruto, direttore della produzione della società, l'ad di Trenord Cinzia Farisé e il direttore operativo dell'azienda di trasporti regionale Alberto Minoia. I reati contestati sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo e le iscrizioni sono state effettuate ieri mattina in concomitanza con un vertice in cui i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che con il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano coordinano le indagini, hanno materialmente conferito gli incarichi all'ispettore della Polfer Angelo Laurino, agli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani e a un esperto informatico al quale spetterà, tra l'altro, di estrapolare i dati informatici dalla scatola nera del treno deragliato. Queste prime iscrizioni sono il frutto di un primo lavoro di approfondimento per evitare di inviare informazioni di garanzia a pioggia e, a tutela degli indagati, permetteranno ai vertici di Rfi e Trenord di partecipare agli esami autoptici previsti nei prossimo giorni sui corpi delle tre vittime, con consulenti da loro nominati. Lo stesso vale per gli accertamenti tecnici irripetibili che verranno effettuati nell'ambito della super consulenza disposta dalla procura per accertare le cause dell'incidente.
Intanto è pronta un'annotazione parziale della Polfer, che oggi verrà consegnata ai magistrati, nella quale vengono riportati i risultati iniziali delle indagini condotte sui binari e sui vagoni. A questa si aggiungeranno presto altri documenti di grande importanza sequestrati negli uffici di Rfi e di Trenord. Primo fra tutti, il rapporto che i dipendenti sono obbligati a stilare al termine dei loro interventi di controllo e manutenzione sui binari. L'attenzione si focalizzerà quindi sulla sistemazione della tavoletta di legno che qualcuno ha incastrato sotto i binari, un supporto che la stessa Rfi non riconosce nelle proprie procedure. Chi ha messo quel pezzo di legno e quando è stato messo: nei registri di Rete ferroviaria italiana è tutto scritto e le carte che lo documentano sono state acquisite. Nel frattempo il primo rapporto della Polfer si concentra su quel pezzo di ferro di 23 centimetri che si è staccato dalla rotaia ed è stato ritrovato a venti metri di distanza, sulla mancanza di un bullone e di quattro perni che fissano la piastra di giunzione, sulla traversina distrutta. A ciò si aggiungeranno i risultati delle ispezioni dei carrelli dei vagoni deragliati, in particolare il terzo: una gru solleverà le carrozze, permettendo di fare i rilievi sulla parte sottostante, dopo di che il treno verrà spostato e trasferito in un hangar.
L'APPELLO DEI PENDOLARI
Sullo sfondo resta la vicenda dei quattro dipendenti di Rfi sorpresi sabato mattina nell'area dell'incidente sottoposta a sigilli, vicenda a proposito della quale l'azienda ribadisce che gli operai, non avendo la percezione dei confini dell'area sequestrata, non visibilmente segnalati, li hanno superati inavvertitamente. In ogni caso, i tecnici non hanno mai invaso luoghi o aree recintate e non avevano alcuna volontà o intenzione di superare i limiti imposti dalla magistratura. Intanto i pendolari della Lombardia scrivono una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo un interessamento diretto e invitandolo ad andare sul luogo del deragliamento. I comitati dei viaggiatori, nel messaggio, esortano a un gesto di vicinanza concreta come segno inequivocabile che lo Stato è con noi, che non dimentica, che persegue in ogni modo la verità sull'accaduto e che, soprattutto, farà di tutto affinché non si ripeta. In seguito al terribile deragliamento che ha causato tre vittime, numerosi feriti e che ci ha scosso profondamente scrivono i rappresentanti dei pendolari ci permettiamo di chiedere un suo diretto e forte intervento nei luoghi della tragedia.

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