Dopo 20 mesi dallo sgombero delle aree di risulta e dopo ben 19 sedute del consiglio comunale, il centrosinistra è riuscito ad approvare il progetto del mercatino etnico nel sottopasso di via Ferrari. Ieri sera, terminato il lunghissimo esame durato settimane delle centinaia di emendamenti, presentati in gran parte dall’opposizione a scopo ostruzionistico, è arrivato finalmente il voto. La maggioranza si è ricompattata, anche se alcuni consiglieri che si erano detti contrari al mercatino non si sono presentati in aula, e con 16 sì e 11 no, del centrodestra e dei 5 Stelle, ha dato il via libera tanto atteso. Ora, si potranno proseguire i lavori per completare l’allestimento del sottopasso. Lavori che costeranno circa 250mila euro. Dopodiché, si dovrà fare un bando per individuare la società o l’associazione cui verrà affidata la gestione. Grande soddisfazione è stata espressa subito dai consiglieri della Sinistra italiana Ivano Martelli e Daniela Santroni, che hanno condotto una battaglia anche all’interno della maggioranza per far approvare il progetto. Molto soddisfatti, ovviamente, anche i commercianti senegalesi, che avevano perso il posto di lavoro il 18 maggio del 2016, quando scattò il blitz delle forze dell’ordine per sgomberare il mercato abusivo nelle aree di risulta. «Sto poco bene, altrimenti avrei organizzato dei festeggiamenti», è stato il primo commento a caldo di Patrick Guobadia della Cgil immigrati. «Il voto espresso», ha affermato invece il sindaco Marco Alessandrini, «è la risposta a un impegno che nessuno prima di noi aveva portato avanti fino in fondo. Un impegno che mette insieme inclusione e legalità, perché Pescara è una città inclusiva e nel rispetto di questa vocazione storica ci siamo mossi». «Noi non vogliamo essere ricordati solo come quelli che hanno sgomberato l’area di risulta, in oltre vent’anni diventato uno dei luoghi più sensibili», ha aggiunto, «noi vogliamo essere coloro che hanno avviato concretamente un percorso che porterà all’istituzione di un vero mercatino etnico e dell’integrazione, visto che le regole di convivenza implicano l’obbligo del rispetto della legge, per tutti». «La lunga vicenda del mercatino etnico, dallo sgombero del 2016 alle centinaia di emendamenti di questi giorni, è giunta al termine», hanno sottolineato in una nota Daniela Santroni, capogruppo di Sinistra italiana e Ivano Martelli ,consigliere della Sinistra, nonché candidato per Liberi e uguali all’uninominale di Pescara, «dallo sgombero in poi, l’amministrazione e noi in prima linea, ci siamo impegnati con la comunità senegalese per intraprendere un percorso comune e trovare una soluzione per offrire un’occasione di lavoro sicuro e legale come opportunità di integrazione. Dall’opposizione non è mai pervenuta in questi giorni alcuna proposta alternativa che fosse minimamente fattibile e praticabile, o che l’amministrazione non avesse già perseguito, ma abbiamo assistito ad un incessante e ostinato ostruzionismo becero e senza senso. L’opposizione ha mostrato il proprio razzismo mascherato». Gioia è stata espressa anche dal segretario provinciale della Cgil Luca Ondifero a nome di tutto il sindacato: «È un atto di civiltà, un segnale di integrazione tra i popoli». Di tutt’altro parere il centrodestra. «Quella del mercatino è una follia che costerà 250mila euro alla città», ha fatto presente il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, «abbiamo votato compatti contro questa operazione. Tra l’altro, il futuro gestore non potrà mai realizzare un mercatino così come lo vorrebbe la sinistra. In qualunque caso, se dovessimo vincere le elezioni il prossimo anno, il mercatino verrà chiuso».
Il centrosinistra compatto dà il via libera
La delibera è stata approvata con 16 sì e 11 no, nessuno astenuto. Hanno votato a favore: il presidente del consiglio comunale Francesco Pagnanelli, il sindaco Marco Alessandrini, i consiglieri Pierpaolo Zuccarini, Leila Kechoud, Maria Ida D’Antonio, Marco Presutti, Tiziana Di Giampietro, Emilio Longhi, Antonio Natarelli, Piero Giampietro (Pd); Gabriella Lola Berardi (Pescara bene comune); Giuseppe Bruno (Liberali); Carlo Gaspari, Stefano Casciano (Mdp); Ivano Martelli, Daniela Santroni (Sinistra italiana). Hanno votato no: Erika Alessandrini, Enrica Sabatini, Massimiliano Di Pillo (Movimento 5 Stelle); Guerino Testa, Alfredo Cremonese, Massimo Pastore (Fratelli d’Italia); Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco, Fabrizio Rapposelli, Eugenio Seccia, Luigi Albore Mascia (Forza Italia).