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Pescara, 24/07/2024
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Data: 31/01/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crac Atac - Il referendum su Atac e sulla messa a gara del servizio del trasporto pubblico si svolgerà il 3 giugno. Trasporti, referendum sui privati: si vota il 3 giugno tra le polemiche.

La decisione è stata annunciata ieri dalla sindaca Virginia Raggi, anche se i Radicali avevano chiesto di fare svolgere la consultazione il 4 marzo, in coincidenza con le elezioni politiche e regionali. La loro tesi è che così Roma avrebbe risparmiato 15 milioni di euro. Inoltre, votare domenica 3 giugno, il giorno dopo la Festa della Repubblica, renderà più complicato raggiungere il quorum. «È evidente il tentativo di affondare il referendum», osserva Riccardo Magi dei Radicali.
Il via libera al referendum, che avrà valore consultivo e per il quale sono state raccolte dal Comitato Mobilitiamo Roma 33 mila firme, arriva in coincidenza con un altro passaggio importante, come ha spiegato il presidente della Commissione Riforme istituzionali, Angelo Sturni (M5S): in consiglio comunale è stato approvato il nuovo statuto, ma il referendum su Atac si svolgerà ancora con il vecchio, che richiede un quorum pari a un terzo degli aventi diritto al voto.
LA DOMANDA
Ma qual è il quesito su cui verrà chiesto il parere dei romani? «Volete voi che, a decorrere dal 3 dicembre 2019, Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?». Di fatto s'ipotizza di aprire ai privati o, più correttamente, ad altri soggetti, il servizio del trasporto pubblico. La giunta Raggi però ha scelto una strada che va in senso opposto: l'affidamento in house del servizio ad Atac è stato prolungato fino al 2021, mentre per salvare l'azienda si utilizza lo strumento del concordato preventivo. La data della domenica 3 giugno, con l'estate alle porte e la vicinanza con la festività del 2, mette a rischio il quorum.
Va anche detto che comunque l'amministrazione comunale non sarebbe vincolata dal risultato del referendum visto che ha valore consultivo. Ancora: se il tribunale dirà sì al concordato preventivo e dunque l'affidamento in house sarà confermato fino al 2021, ai propositori del referendum verrà chiesto di modificare il quesito.

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