L'AQUILA Quattro liste escluse alla Camera, tre al Senato. E' questo il bilancio, che va considerato provvisorio, dell'esame della documentazione presentata negli appositi uffici della Corte d'Appello da parte dei raggruppamenti che vogliono partecipare alle prossime Politiche del 4 marzo. La provvisorietà è insita nella facoltà, che hanno gli esclusi, di presentare ricorso entro 48 ore dalla comunicazione del provvedimento di esclusione. Ad oggi sarebbero fuori solo alcune liste minori. Qualche brivido anche per i big Pd e Cinque Stelle, che hanno dovuto presentare delle integrazioni alla documentazione per il Senato. Nulla di che: l'istruttoria si è chiusa positivamente.
CAMERA
Alla Camera sono state presentate complessivamente 21 liste in Abruzzo. Di queste quattro sono state direttamente escluse: si tratta della lista Popolo per la Costituzione, della Democrazia cristiana (i cui rappresentanti, tra l'altro, erano arrivati alla consegna con qualche minuto di ritardo rispetto alle 20, termine ultimo), della lista Destre unite Forconi, del Blocco nazionale per le libertà. A una quinta lista, ovvero 10 volte meglio, sono state chieste delle integrazioni. I relativi rappresentanti si sono regolarmente presentati alle 12 ieri nell'aula 27, quella normalmente destinata agli incidenti probatori. L'esame della documentazione richiesta è stato lungo e faticoso, durato quasi due ore. Alla fine la mancanza di una ventina di certificati dai vari Comuni ha provocato la bocciatura. La lista potrà comunque presentare ricorso entro 48 ore.
SENATO
Diversa la situazione per quanto concerne gli incartamenti per il Senato. Erano state chieste integrazioni per otto liste, ma tre di queste non si sono presentate. Si tratta, anche qui, di Destre unite-Forconi, della lista Sinistra rivoluzionaria (che era sfuggita ai radar all'atto della presentazione avendo proposto la candidatura solo per il Senato) e del Popolo per la costituzione. Sono state tutte accolte positivamente, invece, le integrazioni presentate dagli altri cinque soggetti: Insieme, +Europa, Partito comunista, Cinque Stelle e Pd. Quasi per tutti semplici vizi formali corretti senza particolari patemi. Tutti e cinque, dunque, faranno parte della tornata elettorale.
PROCEDURE
Come è noto, pendono in Italia diversi ricorsi civili contro il nuovo sistema elettorale, il Rosatellum bis. Uno di questi riguarda anche L'Aquila, dove ieri l'udienza si è regolarmente tenuta ma il giudice, Ciro Riviezzo, si è riservata la decisione. Dopo Firenze, dove il tribunale civile ha rigettato il primo ricorso per incostituzionalità, il Rosatellum bis deve ora superare altri due ostacoli nei tribunali civili in cause analoghe promosse per ottenere un provvedimento cautelare d'urgenza ante causam sul voto elettorale del 4 marzo. Ieri mattina, in questo quadro, i è riservato il giudice del tribunale civile dell'Aquila, sezione diritti della persona, su un ricorso presentato da Stefano Moretti, presidente dell'Osservatorio Antimafia Regione Abruzzo e di Alternativa Libera Vasto (Chieti). Invece il 21 febbraio, alle ore 10, è fissata udienza al tribunale di Roma, davanti al giudice Riccardo Rosetti, sezione stranieri diritti della persona, per un terzo ricorso: questo è stato presentato da Eleonora Bechis, parlamentare di Alternativa Libera.
Un quadro alquanto confuso, dovuto soprattutto al nuovo strumento elettorale (il Rosatellum bis) e alla conseguente difficoltà di mettere a punto meccanismi e collaudare le procedura. Di qui i politici più scafati nell'esaminare (lavoro che ormai dura da giorni) le stesse liste e mettere a fuoco vantaggi e trappole ancor prima dei rilievi delle varie commissioni.