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Pescara, 24/11/2024
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Data: 01/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Pd contro M5S e centrodestra. Ma spunta il caso Castricone. Ecco i candidati: da Cialente, D'Alessandro, Pezzopane e Di Pasquale schiaffi ai rivali. Il deputato di Popoli però dà forfait alla presentazione: «Non ci sono andato per scelta»

PESCARA Ci sono tutti, anzi no. Mancano all'appello, nel giorno della presentazione della lista, i candidati Sandro Mariani e Antonio Castricone. Il primo dice: «Ero impegnato in campagna elettorale». Il secondo, invece, sputa il rospo: «Non ci sono andato per scelta». La campagna elettorale per il voto del 4 marzo del Pd, che scende in campo con uno squadrone di 17 candidati, nove uomini e otto donne, parte con un caso che il Pd preferisce mantenere basso. Ma Castricone, che non è renziano e fa riferimento a Michele Emiliano, al telefono spiega: «Farò la mia campagna elettorale per il Partito democratico e per i candidati del Pd in maniera assoluta, ma la mia è una candidatura fuori dal mazzo. Parlo di questioni abruzzesi: marco una differenza rispetto a una gestione di questa fase che non ho condiviso, e che non riguarda la mia candidatura visto che mi sono stati offerti ben due collegi», chiude Castricone che, come il partito, preferisce però che non se ne parli più. Andiamo avanti.
LE BORDATE. Il Pd sa che parte con l'handicap dei sondaggi. Ma è anche l'unico dei grandi partiti che ha una rappresentanza quasi del tutto abruzzese. Infatti c'è una sola paracadutata, la senese Susanna Cenni, candidata anche all'uninominale a Poggibonsi, così in Abruzzo farà da traino al teatino Alessandro Marzoli, che ha reali possibilità di farcela, perché piazzato dopo di lei nella lista fatta ad hoc per il capolista Camillo D'Alessandro. Marco Rapino, segretario regionale, sa però che per riguadagnare posizioni rispetto agli avversari non può lasciarsi andare al fair play. Così, in barba a possibili accordi post elettorali tra Renzi e Berlusconi, Rapino dà schiaffi al centrodestra oltre che ai 5 Stelle. E come lui lanciano pietre pesanti contro i candidati Gaetano Quagliariello, Gianfranco Rotondi, Lucrezia Rasicci e Gianluca Vacca, anche D'Alessandro, Stefania Pezzopane, Massimo Cialente e Manola Di Pasquale. «La nostra lista non ha strafalcioni», è il primo affondo di Rapino riferito ai cinquestelle, incassando il primo applauso di chi, ieri mattina, era alla presentazione della lista. «Le candidature del centrodestra all'Aquila sono vergognose per il territorio», è il secondo ceffone. Poi tocca a D'Alessandro che afferma: «Rotondi è venuto in Abruzzo solo tre volte per fare il bagnetto a Pineto». E bolla il pescarese Antonio Martino, candidato del centrodestra all'Aquila, come «La grande sconfitta del sindaco Biondi». Quindi continua con i paracadutati di Leu , e di nuovo sul centrodestra reo delle esclusioni di personaggi come Chiodi (candidato ma non da Forza Italia), Gatti e Sospiri E al pentastellato Gianluca Vacca rifila un colpo più basso: «Se lo avete visto sul suo territorio almeno una volta votatelo. Sappiate però che è in parlamento da 60 mesi».
VAI CIALENTE. La dose di accuse alla 26enne leghista Lucrezia Rasicci, la somministra la Di Pasquale. Ma la stoccata più pesante è quella dell'ex sindaco dell'Aquila, Cialente, contro Quagliariello: «Noi abruzzesi lo abbiamo eletto 5 anni fa ma non è stato un solo giorno in Abruzzo. Ricandidarlo è una provocazione». E ancora: «È incredibile che il centrodestra abbia fatto cadere il Comune di Teramo avendo a che fare con seimila sfollati», rimarca Cialente
FONTAMARA. Per farla breve, il Pd punta sul fatto che i propri candidati «rappresentano davvero tutti i territori dell'Abruzzo», e che «Con noi non ci sarà un effetto Fontamara». Così come lo scontro giovani-vecchi, sulla scelta Cialente e Pezzopane, è fuori luogo perché loro conoscono storia, drammi e problemi della città terremotata da rappresentare a Roma. In sala c'è anche Gianluca Fusilli, mentre Luciano D'Alfonso è a Bruxelles. E vengono invocati applausi per Tommaso Ginoble, il grande escluso. Quindi ciascun candidato parla di sé: Marzoli punta sui giovani; Marusca Miscia di Lanciano sull'ambiente; Cristiana Canosa cita Emiliano; Roberta Marulli, biologa e già sindaco di Palmoni, è l'umiltà fatta in persona; Lorenza Panei, punto di riferimento del Pd marsicano, sottolinea il valore delle competenze; Antonella Allegrino sfodera la grinta di chi fa impresa ed è vicina al sociale; Luciano Monticelli non si sente in solitudine, anche se è quarto in lista. E infine Dino Pepe che dice: «Grazie Ginoble».

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