L'AQUILA Sono stati gli ex alleati, ora divisi, Pd e Leu (Liberi e Uguali) a inaugurare ieri la sfilza delle presentazioni delle liste locali in vista delle Politiche del 4 marzo. I democrat hanno scelto un unico appuntamento regionale, a Pescara. «Per la prima volta abbiamo tutti capolista abruzzesi, siamo l'unica forza politica senza paracadutati tra i capolista. Non è un caso né un risultato scontato che il Pd abbia tutti capolista regionali soltanto in Abruzzo ha detto Marco Rapino, segretario regionale del Pd - Abbiamo una squadra di qualità, il presidente della Regione sarà la nostra punta e poi ci sono la conferma di Stefania Pezzopane e la scommessa di Camillo D'Alessandro come capolista nel proporzionale alla Camera. Abbiamo compiuto scelte coraggiose - ha aggiunto il segretario regionale dem - e non abbiamo nessuna paura di andare a recuperare i voti che oggi i sondaggi ci dicono che dobbiamo recuperare». Rapino, in apertura, ha rivolto un pensiero ai parlamentari uscenti non riconfermati, Vittoria D'Incecco e Tommaso Ginoble, ringraziandoli «per l'ottimo lavoro svolto nel corso del mandato». Quanto ai mal di pancia degli esclusi, secondo il segretario del Pd abruzzese «è normale che ci siano tensioni e scontenti, però non bisogna litigare per le poltrone o occorre remare tutti nella stessa direzione». Infine, rispetto all'eventualità che i malumori interni si tramutino in disimpegno dalla campagna elettorale, Rapino ha affermato che «chi non si impegna in campagna elettorale perché non ha avuto una poltrona non è degno di questo partito». Dal canto suo D'Alessandro ha sottolineato che «gli abruzzesi sono davanti a una scelta rispetto alla quale non si torna indietro, perché o scelgono l'Abruzzo votando Pd o scelgono i catapultati che hanno trasformato l'Abruzzo in terra di conquista. D'Alessandro ha poi fatto riferimento all'Aquila, «dove si è aggiunta l'ulteriore beffa di un candidato pescarese nella provincia dell'Aquila e si è dunque consumata la grande sconfitta del sindaco Biondi» Stefania Pezzopane ha detto che Renzi ha definito lei e Massimo Cialente «protagonisti della ricostruzione», dando «un segnale molto importante ai territori. Un collegio che unisce quei due territori e quelle due grandi tragedie, dalle quali sono sicura che usciremo». «Quagliariello noi abruzzesi l'abbiamo già eletto 5 anni fa e non c'è stato un giorno, in questi 5 anni, nei quali abbia speso una parola per l'Abruzzo» ha attaccato Cialente.
LEU
Liberi e Uguali ha scelto due appuntamenti, uno all'Aquila e uno a Pescara. Nel capoluogo il segretario regionale Fabio Ranieri, capolista al proporzionale Senato, non le ha mandate a dire: «Presentiamo a queste elezioni l'unico progetto alternativo nazionale. Ho visto le liste della destra, in particolare all'Aquila. Fanno un po' sorridere: sono mesi che ci bombardano con prima gli aquilani, mi pare che nelle candidature sia accaduto tutto il contrario. E poi c'è il Pd, che ha organizzato un autobus per uscire dall'Abruzzo: sono candidati 4-5 consiglieri. E' un Pd totalmente renziano, con qualche foglia di fico, come l'ex sindaco Massimo Cialente. Il Pd aquilano ha continuato una discussione sul rinnovamento: la novità è che dopo tanti anni Cialente e Pezzopane si sono invertiti su Camera e Senato».
Il paracadutato, il deputato Danilo Leva, ha allontanato le critiche: «Non mi sento tale, sono molisano e quindi cugino di questa terra. Sono un uomo di montagna anche io e conosco bene le ferite del territorio, sono anche le mie ferite». «Non nasce oggi solo una squadra, ma un progetto politico - ha dichiarato Celeste Costantino, candidata alla Camera - in cui soggetti diversi si uniscono per un unico obiettivo, cambiare e migliorare il Paese, con al loro centro Pietro Grasso, una figura seria per questa proposta».