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Pescara, 24/07/2024
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Data: 01/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Nel M5s scoppia il caso dei riciclati. In lista tanti ex di Fi e del Pd. Di Maio smentisce il «governo con tutti i partiti»

ROMA Dal Piemonte alla Sicilia, la sottile linea rossa che divide la cosiddetta «società civile» dalla politica per il M5S si assottiglia, fin quasi a sparire: e così, tra i «supercompetenti» che Luigi Di Maio ha voluto per gli uninominali spuntano diversi «ex» di quei partiti che il M5S combatte fin dalla nascita. C'è chi sosteneva il Pd, chi faceva l'assessore in Sicilia, chi è accusato di avere la tessera della Lega. «Ci fanno le pulci ma gli altri candidano impresentabili e fedelissimi, candidano l'autista Giggino 'a purpetta», è la difesa di Di Maio. Ma per i vertici del M5S è un nodo che si aggiunge a quello di parlamentarie che continuano a mostrare tutte le loro spine: a Cosenza l'avvocato e attivista Ugo Morelli presenta il ricorso contro le primarie online. Si tratta della prima causa intentata da un iscritto nel Movimento. Poi ci sono i «riciclati» che, a macchia di leopardo nella penisola, funestano la «purezza» che, finora, segnava l'identikit del candidato 5 Stelle. Leonardo Franci, rivela il coordinatore FI in Toscana Stefano Mugnai, «nel 2016 voleva fare il sindaco di Montevarchi con noi». Anzi, secondo il segretario toscano della Lega Manuel Vescovi, nel 2017 si è anche iscritto al Carroccio. «È il centrodestra che mi chiese di candidarmi ma non ci siamo trovati sui contenuti», replica Franci. In Sicilia Vittoria Casa è stata a Bagheria (dove è candidata) assessore del sindaco sostenuto dal Pd Vincenzo Lo Meo. E, sempre in Sicilia, solo due giorni fa Riccardo Nuti chiedeva, via facebook, se Francesco Mollame, candidato a Marsala per il Senato, non sia lo stesso che nel 2008 sosteneva Mpa o che, nel 2013 era assessore designato del sindaco Gianfranco Bonnì. A Torino è il candidato Leu Marco Grimoldi a sottolineare come, sul web, il passato dell'economista Paolo Turati sia stato oscurato. Un passato che, nel 2014, vedeva Turati sostenere l'azzurra Claudia Porchietto, definita «punta di diamante» di FI. E sul nodo degli «ex», al di là della possibile violazione del regolamento, pesa anche l'eventualità che, una volta entrati in Parlamento, gli esterni si rivelino infedeli. «Il rischio c'è, e lo avevo anche detto a Luigi.Noi rispetteremo le loro competenze con cui ci saranno d'aiuto e dall'altro loro devono capire che sono in un Movimento con delle regole», spiega un deputato M5S. In serata piccolo giallo "internazionale". L'agenzia Reuter riporta che Di Maio, a Londra, avrebbe detto di essere pronto a fare un governo con tutti gli altri partiti, da Fi al Pd. Immediata la smentita del candidato premier: « Agli investitori internazionali a Londra ho ribadito ciò che ho sempre detto:che il giorno dopo le elezioni, se non dovessimo avere la maggioranza dei seggi, farò un appello pubblico a tutte le forze politiche invitandole a convergere sui temi e sulla nostrasquadra di governo, senza alcun tipo di alleanze o inciuci»

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