PESCARALa protesta in strada accanto alle ruspe in azione nei cantieri che rimarranno aperti malgrado le polemiche. Commercianti e residenti, riuniti ieri mattina nella piazzetta della rotatoria tra viale Muzii e via Regina Margherita, hanno «dialogato», senza trovare nessun accordo, con gli ecociclisti dell'associazione Fiab Pescarabici e Legambiente, sotto il controllo vigile e discreto di agenti della Digos in borghese e pattuglie della polizia municipale. Gli esercenti e i cittadini di viale Leopoldo Muzii hanno ribadito di non volere la pista ciclabile in fase di realizzazione perché temono il crollo degli incassi. Lo vanno ripetendo da due anni e hanno anche raccolto 500 firme per dire no al tracciato che da viale Regina Margherita raggiunge l'imbocco della strada parco, nelle vicinanze del conservatorio D'Annunzio. Fiab e Legambiente, guidate rispettivamente da Laura Di Russo e Giuseppe Di Marco, hanno ricordato che nelle città europee dove esiste il culto del percorso ciclabile, gli affari decollano.Niente da fare. Le parti sono rimaste educatamente distanti. Ci ha provato il presidente di Confcommercio Franco Danelli a tentare una mediazione: pista ciclabile sì, monodirezionale, da creare su porzioni di marciapiedi e senza perdere posti auto. La proposta ha trovato il consenso dei commercianti, che l'hanno girata agli amministratori comunali durante un incontro, chiesto da Riccardo Padovano in qualità di vice presidente della Confcommercio, e svoltosi ieri alle 16 in sala giunta. La delegazione di esercenti, capeggiata da Iole Gaspari, che ha un negozio di abbigliamento, e composta da Germano Caldarelli, farmacista; Marilena Filippone, hair stylist; Annalisa Cieri, titolare di una lavanderia ed Emilio Schirato, rappresentante degli albergatori che ha parlato a titolo di «cittadino residente» in viale Muzii, si è confrontata con il vice sindaco Antonio Blasioli in veste di mediatore tra l'assessore Stefano Matteucci Civitarese (che ad un certo punto voleva abbandonare la seduta a causa di divergenze di opinione con i cittadini) e Piergiorgio Pardi, coordinatore della viabilità e responsabile unico del procedimento sulla pista ciclabile. Presente (per pochi minuti) anche l'assessore alle Politiche ambientali Simona Di Carlo. «Fate tutte le piste ciclabili che volete», si sono sfogati i commercianti, «ma sui marciapiedi oppure nelle strade laterali, come via Isonzo, o proseguite su via Regina Margherita verso Villa Sabucchi. Ma non toglieteci i parcheggi ai lati della strada come avete fatto anche in via Silvio Pellico e via Isonzo. Siamo attività storiche, 35, 47 anni di attività, non si possono cancellare con una pennellata di colore sull'asfalto, lavoriamo con clienti che arrivano da fuori Pescara e hanno bisogno di spostarsi in auto. Siamo davvero arrabbiati».Ha rincarato la dose Padovano: «Il Comune non può consegnare le targhe di attività storiche ai negozianti e poi farli chiudere». Civitarese: «Le piste ciclabili si fanno dove c'è maggiore attrattiva commerciale». «E questo progetto», gli ha fatto eco Blasioli, «è stato concordato già da un paio d'anni con i commercianti di viale Muzii». Un dibattito vivace ma costruttivo che si è concluso con l'accordo tra le parti di rivedersi tra qualche giorno. Nel frattempo gli amministratori hanno promesso eventuali ritocchi in corso d'opera al progetto, tra cui la riduzione di un eventuale cordolo sulla pista da 80 a 50 centimetri. Un compito non facile quello della rivisitazione progettuale, hanno però lasciato intendere, perché ci sarebbero da spostare fogne, pozzetti, aiuole, cavi elettrici. In mattinata altri commercianti e imprenditori hanno manifestato la loro contrarietà al tracciato ciclabile. Donatello Volpe, ottica Celli: «Tra sei mesi anche questa pista sarà abbandonata al degrado e dimenticata, nel frattempo noi saremo stati penalizzati». Nicola Liberatore, responsabile di una società di servizi: «Perché solo noi? Perché non hanno completato anche l'ultimo tratto verso il mare?». Massimo Bottarini del bar Napoli: «Non sappiamo perché qui non è stata prolungata, ma in via Muzii non è necessaria una pista, c'è già quella di viale Sabucchi". L'artista Anouska Brodacz ed Erminia Turilli, residenti in zona, viaggiano in bici d'estate e d' inverno: «La pista non basta per combattere lo smog, necessario fermare le auto, chiudere il centro e attivare le navette per turisti e cittadini».