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Data: 02/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il voto dell'orgoglio sul ring dell'Aquila

L'AQUILA Chi non ha avuto l'approdo sicuro di un posto al sole nel proporzionale (data per assodata la bontà dei sondaggi) dovrà cimentarsi nel corpo a corpo dell'uninominale. In questo senso particolarmente incerta appare la sfida nel Collegio aquilano della Camera: si sfideranno Antonio Martino del centrodestra, Lorenza Panei del centrosinistra, Giorgio Fedele del M5S, Luigi Fabiani di Leu, Alessandro Tettamanti di Potere al Popolo, Claudia Pagliariccio di Casapound.
«Sono orgoglioso di essere il candidato nel collegio del capoluogo di regione dice Martino . E' il migliore per dimostrare le proprie capacità. Senza voler essere offensivo, la vera provocazione di questa campagna elettorale credo starà nel votare qualcuno che ha dimostrato di saper fare e che può fare. La storia personale deve contare. Mutuerò l'impegno messo nelle mie aziende negli ultimi 15 anni. Chi fa l'imprenditore sa che deve dare sempre il 110 per cento, è l'unica cosa per andare avanti». Martino svela il retroscena della sua candidatura: «Due anni fa ho avuto la possibilità di partecipare a un incontro tra Berlusconi e gli imprenditori. Il presidente è rimasto affascinato di come nel decennio 2008-2018 il mio gruppo fosse cresciuto in un territorio depresso come l'Abruzzo. Da lì è nata una piacevole amicizia».
Per Lorenza Panei, Pd, «la sfida è apertissima». «Sono la candidata della Marsica e il mio invito è quello di convergere per poi rappresentare interamente questo territorio. La coalizione mai come questa volta ha espresso figure competenti. Più donne rispetto agli uomini, scelte per competenza e non per quote rosa. Sono manager dal '91: per me la politica è un fine e non un mezzo, a servizio del territorio. I sondaggi? Ricordo che anche alle Europee partimmo svantaggiati, poi ottenemmo un grande risultato. Molti cittadini ancora oggi ci vedono come la squadra che è riuscita a fare uscire la nazione da una crisi profonda».
«Le mie impressioni su questa campagna sono positive dice Giorgio Fedele, Cinque Stelle -. Sono anni che la politica dei partiti ha abbandonato il territorio aquilano e marsicano. Chi sceglie di rappresentare un territorio deve farsi portatore delle necessità e dei bisogni dei cittadini. Il M5S si presenta con un unico premier ed un unico programma scritto con i cittadini, chiaro e realizzabile. Nei prossimi giorni continueremo a girare tutti i Comuni della Provincia per confrontarci sulla nostra idea di Paese e sui temi del programma per il Governo».
Luigi Fabiani, di Leu, accenna «leggermente» all'aspetto campanilistico: «Solo io e Tettamanti siamo candidati aquilani. Credo che la competizione sia più aperta di quanto si possa credere. In particolare per una serie di errori commessi dai rappresentati nazionali. Il Pd lo vediamo tutti i giorni, tra candidature e scelte politiche. Ha sbagliato anche il centrodestra, in particolare sulla tassa piatta, una menzogna a favore dei soliti noti. La mia campagna elettorale si centrerà sull'importanza delle aree interne, ho sempre denunciato il trattamento disomogeneo».
«Un voto per me al maggioritario della Camera è soprattutto un voto al progetto di Potere al Popolo per ricomporre una Sinistra Popolare dice Tettamanti - e sfido ad obiettare che, tra i diretti concorrenti all'uninominale, il mio nome non sia quello più vicino al popolo, cioè alle condizioni reali vissute quotidianamente dalla maggior parte della popolazione che vive di precarietà e disagio». «L'obiettivo di Casapound dice la Pagliariccio è il superamento della soglia del 3% per avere rappresentanza. Il centrodestra è una truffa: dopo il 5 marzo ci sarà il grande inciucio con il centrosinistra e avremo un governo tecnico. Noi siamo l'unica scelta vera, di coerenza. Il centrodestra ha candidato qui due persone completamente scollegate dal territorio».

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