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Data: 02/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Paolo Gatti, il grande escluso: «Città senza rappresentanza»

«Mi interrogherò, ci interrogheremo, con calma ed in profondità, sulla agibilità politica del nostro partito di riferimento, che ritengo e riteniamo abbia sottovalutato i bisogni e le necessità del nostro territorio». Paolo Gatti, come consuetudine di molti politici, affida ad un post su Facebook le sue riflessioni sulla sua mancata candidatura alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Lo fa con un tono pacato e ragionato, che, però, non risparmia una stoccata a Forza Italia, il suo partito di appartenenza, su cui è in corso una seria riflessione, non solo personale, visto che Gatti parla, non a caso, al plurale. Finora comunque Gatti ha rifiutato altre offerte di candidature che gli sono arrivate da partiti vicini. Nessun dubbio, invece, su quale sia lo schieramento in cui restare. «Siamo consapevoli aggiunge Gatti - che gli italiani e gli abruzzesi possano e debbano perdonare qualche errore di valutazione al centrodestra, che resta l'unica scelta possibile per il rispetto dei nostri valori e della nostra storia». Il vice presidente del Consiglio regionale dice di essere «piuttosto preoccupato per alcune comunità abruzzesi, ed in particolare per quella della Provincia di Teramo perché, conoscendo bene il sistema elettorale, temo che possano avere un serio deficit di rappresentanza». Gatti non nasconde che gli sarebbe piaciuto poter essere candidato con Forza Italia alle politiche. «Per me sarebbe stato stimolante poter competere in questa sfida e poter lottare per dare rappresentanza al mio territorio, ma è vero anche che era solo un'opzione, una possibilità». Nessun accenno alla polemica aperta dall'ex sindaco Maurizio Brucchi contro il suo ex collega di partito Gianni Chiodi: i toni utilizzati dall'ex primo cittadino nei confronti di un candidato che resta comunque nella coalizione non sono però piaciuti a molti esponenti del centrodestra, che non hanno gradito una simile espressione pubblica proprio in un momento delicato in cui la coalizione è consapevole di dover scontrarsi con altri avversari temibili, primo fra tutti il Movimento cinque stelle.
LA NEW ENTRY
La candidata alla Camera nel collegio uninominale per il centrodestra, Lucrezia Rasicci, si è presentata ufficialmente con una conferenza stampa, alla presenza del coordinatore provinciale della Lega Piero Fioretti, del coordinatore comunale Roberto Canzio e della candidata Caterina Longo. Figlia d'arte, il papà Renato è stato vice presidente della Provincia, 26 anni, odontoiatra, lavora nello studio di famiglia ad Alba Adriatica. «Ho scelto la Lega perché - ha spiegato - perché mi riconosco nei valori del partito, nell'Italia del prima gli italiani e soprattutto del rispetto dei valori. Ho deciso di candidarmi, perché voglio che l'Abruzzo abbia una considerazione diversa rispetto a quella avuta fino ad oggi, e lo dico da giovane, che vuole restare a vivere nella sua regione e che vuole vederla crescere io sono felicemente fidanzata con grande voglia di farmi una famiglia e sono alla mia prima campagna elettorale fino a due anni fa appartenevo a quel 48% di italiani che non credevano nel voto e non votavano, ma è sbagliato, perché bisogna credere nell'impegno di tutti, io credo nella buona politica e voglio essere espressione della buona politica».

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