ROMA - Ancora nessuna certezza sulle cause dell’incidente ferroviario alle porte di Milano che ha provocato tre morti. Né è chiaro cosa sia andato in tilt mercoledì a Roma, quando un Frecciabianca diretto al deposito ha deragliato. L’unica certezza è l’allarme per la mancata manutenzione. Dal quel terribile 25 gennaio, quando il treno dei pendolari è deragliato a Pioltello, Daniela Sassi non dorme più: «Nel buio della notte rivedo tutto», racconta a una settimana dall’incidente da una stanza del Policlinico di Milano, dove è ricoverata con una clavicola e diverse costole rotte. Per ora nessuno di Trenord o Rfi è andata a trovarla. «Ho tutti i ricordi nitidi - dice - Spero che venga fuori la verità e spero che qualcuno paghi ». Daniela era seduta accanto ad Alessandra Pirri, «un’amica oltre che una compagna di viaggio ». È una delle tre vittime del deragliamento e per loro, stando ai primi risultati delle autopsie eseguite ieri, la morte è stata istantanea. Laura Trio, la mamma di Alessandra, è disperata: «Chiedo giustizia. Non accetto che mia figlia sia andata a lavorare e non sia più tornata». Le prime risposte arriveranno dagli accertamenti irripetibili che cominceranno oggi nell’ambito dell’inchiesta per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni gravi della procura di Milano. Le analisi tecniche riguarderanno i binari, la tavoletta di legno posta sotto il giunto all’altezza del cosiddetto «punto zero», dove si è staccato un pezzo di ferro di 23 centimetri, e i carrelli dei vagoni. Nell’incidente diRomal’unica certezza è che le rotaie erano integre: la causa del deragliamento è da rintracciarsi in un malfunzionamento dello scambio o in un problema al carrello del Frecciabianca. Le indagini sull’incidente alla stazione Termini sono affidate al Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer diretto da Marco Napoli. Tecnicamente viene definito uno «svio», quasi a voler sminuire la gravità dell’episodio. Solo per un miracolo non ci sono stati feriti: il Frecciabianca, un Etr 460, proveniente da Genova aveva lasciato i passeggeri e stava andando in deposito. La Polfer sta raccogliendo la documentazione al fine di stilare una informativa da inviare alla Procura, ma non si ipotizzano ipotesi di reato, nonostante, è chiaro, ci sia un grave problema di manutenzione.