L'AQUILA - Completamente tinto d'azzurro per la quota uninominale del Senato, azzurro solo a metà per la Camera, dove il restante 50 per cento è considerato in bilico. L'Abruzzo appare così nelle più accreditate simulazioni sui collegi per le elezioni del 4 marzo prossimo.
E se sulla base delle statistiche, spesso però fallaci negli ultimi anni, il centrodestra sembrerebbe poter praticamente già dare per eletti il sindaco di Pratola Peligna (L'Aquila) Antonella Di Nino, in quota uninominale nel collegio senatoriale Chieti-Pescara, e l'ex ministro Gaetano Quagliariello, in quello Teramo-L'Aquila, la partita è molto più aperta nella quota proporzionale.
In quest'ultimo caso, le proiezioni nazionali attribuiscono all'Abruzzo un seggio ciascuno a Partito democratico (Luciano D'Alfonso), Liberi e Uguali (Fabio Ranieri), Movimento 5 stelle (Gianluca Castaldi), Forza Italia (Nazario Pagano) e Lega Salvini Premier (Alberto Bagnai).
Alla Camera, dove per il centrosinistra si profila un cappotto nei collegi uninominali, si prospetta una clamorosa imposizione dell'imprenditore pescarese Antonio Martino nel collegio L'Aquila-Marsica-Alto Sangro e della leghista Lucrezia Rasicci nel collegio teramano, mentre appare aperta la partita nel collegio Chieti-Sulmona, dove l'assessore comunale teatino Emilia De Matteo di Forza Italia supera solo di poco Daniele Del Grosso del Cinque stelle.
In quello pescarese, al contrario, il grillino Andrea Colletti ha un vantaggio minimo nei confronti di Guerino Testa di Fratelli d'Italia. Il collegio più incerto, sempre alla luce dei sondaggi attuali, appare infine quello di Lanciano-Vasto, dove il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, per il centrodestra, e la grillina Carmela Grippa sono quasi alla pari.
Al proporzionale primeggiano i grillini, cui le simulazioni attribuiscono 3 seggi; seguono con 2 ciascuno Partito democratico e Forza Italia, uno ciascuno a Lega Salvini Premier e a Liberi e uguali.
Se le proiezioni, su tutte quella di Salvatore Vassallo, ordinario di Scienza politica all'università di Bologna, dovessero essere confermate, i grillini porterebbero sicuramente alla Camera Valentina Corneli e confermerebbero Gianluca Vacca, e un terzo tra Daniela Torto e Fabio Berardini.
Il Pd eleggerebbe sicuramente i due capolista di Chieti-Pescara, Camillo D'Alessandro, e L'Aquila-Teramo, Stefania Pezzopane, con quest'ultima che si sposterebbe a Montecitorio dopo cinque anni trascorsi al Senato.
Forza Italia confermerebbe in Parlamento gli uscenti Paola Pelino, capolista nel collegio L'Aquila-Teramo, e Gianfranco Rotondi, in quello Chieti-Pescara.
I salviniani porterebbero alla Camera il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, Liberi e uguali uno tra Danilo Leva, capolista L'Aquila-Teramo, e Celestina Costantini, capolista a Pescara-Chieti.
L'Abruzzo riflette, insomma, lo scenario nazionale, caratterizzato dal vantaggio del centrodestra, ma anche dal concreto rischio della necessità di larghe intese per la formazione di un governo.
In regione, infatti, il quadro completo vedrebbe il centrodestra con 3 senatori e tra 4-6 deputati, il Cinque stelle con 1 senatore e tra 5-6 deputati, il Partito democratico con 1 senatore e 2 deputati.
L'unica certezza è che 8 parlamentari uscenti hanno certezza, o almeno una concreta chance, di tornare a Roma: i grillini Colletti, Del Grosso, Vacca e Castaldi, i forzisti Quagliariello, Pelino e Rotondi, anche se quest'ultimo non abruzzese e cinque anni fa eletto altrove, e la Pezzopane del Pd.