L'AQUILA Alle 16,30 in punto, nel Tecnopolo d'Abruzzo, è stato acceso il segnale 5G, che ha permesso di vedere uno streaming a 2,3 Gbit/s. La nuova generazione di connessione ultraveloce è una realtà grazie a Zte, il colosso cinese delle telecomunicazioni, che ha inaugurato ieri, all'Aquila, il primo Centro di innovazione e ricerca 5G in Italia. Mille metri quadrati a disposizione di ricercatori e scienziati italiani e cinesi impegnati in progetti innovativi nel campo delle telecomunicazioni, sia dal punto di vista industriale che del mercato dei consumatori. «Una svolta epocale», l'ha definita Hu Kun, western Europe President e ceo di Zte Italia. Cinquanta le assunzioni annunciate da Zte, nel prossimo triennio. Con L'Aquila nel ruolo di protagonista delle nuove frontiere dell'interconnessione. 5G, SI PARTE. «Il centro che inauguriamo all'Aquila è simbolo dello sviluppo tecnologico e della ricerca scientifica», ha detto Kun. «Il futuro del 5G è tangibile e ci permetterà di fare un balzo in avanti. Perché abbiamo scelto L'Aquila? È un territorio colpito dal sisma, ma anche simbolo di rinascita. Con l'Università lavoreremo per sviluppare nuove connessioni, che cambieranno la vita di tutti noi. L'Italia è un Paese strategico, in quanto il governo sta spingendo su ricerca e innovazione e il mercato si aspetta molto dalle nuove tecnologie». «Questo è un momento molto importante per le relazioni bilaterali Cina-Italia», ha dichiarato Xu Xiaofeng, consigliere economico dell'ambasciata cinese, «che negli ultimi anni hanno conosciuto un rapido sviluppo. Gli investimenti cinesi in Italia sono cresciuti: parliamo di 12 miliardi di dollari negli ultimi tempi». IL PARTERRE. Al taglio del nastro del Centro di ricerca, che ha preceduto di qualche secondo l'accensione del segnale 5G, era presente una folta rappresentanza di aziende partner del progetto e istituzioni locali. Sul palco Gianni Letta, che ha sintetizzato il legame tra L'Aquila, l'Abruzzo e la ricerca scientifica: «Una città dalla duplice vocazione, industriale e produttiva, oltre che culturale. E se la tecnologia è la nuova dimensione della cultura, in questa città si sta sperimentando qualcosa di avveniristico. Scienza e tecnologia, insieme, hanno il potere di cambiare il mondo: è questo che si farà all'Aquila». MODELLO INNOVAZIONE. Il sindaco Pierluigi Biondi stringe la mano del ceo Zte, Hu Kun e del senior Zte vice president Europa e America Xiao Ming. Foto di rito e taglio della torta. «Per la nostra città è l'inizio di una vita straordinaria», dice Biondi. «Si segna un passo positivo di rinascita. Zte ha deciso di fare dell'Italia il suo hub europeo e L'Aquila ha tutte le caratteristiche per diventare un modello di innovazione. Oggi non si accende solo un segnale, per noi si riaccende la speranza». A due passi l'ex sindaco Massimo Cialente commenta con soddisfazione: «Anche questa è una mia creatura». Accanto, il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. L'intervento ufficiale è demandato al presidente della Regione Luciano D'Alfonso che parla dell'Aquila come della «città che accoglierà la grande sfida della connettività». AZIENDE PARTNER. A tenere a battesimo il Centro di ricerca 5G, il manager Alberto Leonardis, ideatore del progetto «nato», spiega, «dal connubio tra la ricostruzione, l'eccellenza dell'Università e il rilancio dell'ex polo elettronico. Un contributo importante, nel portare qui Zte, è stato dato dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che ha contattato l'Università e dal vicepresidente della Regione, Lolli». Presenti, tra gli altri, Amedeo Teti, Mise general manager, Fabio Graziosi, dell'Università, Sebastiano De Filippo, di Qualcomm, Andrea Falessi (Open Fiber), Benoit Hanssen, cto Wind Tre, Davide Rota, ceo Linkem, Attilio Somma, vicepresidente Telecom e Andrea Zafferani, segretario di Stato di San Marino.