Riaprire corso Vittorio al traffico, con autobus e macchine a doppio senso. Una richiesta compatta dal gruppo di commercianti della via e non solo che nel tardo pomeriggio di ieri ha incontrato il sindaco e la giunta prima della prevista riunione di maggioranza. «Non siamo solo di corso Vittorio, ma di tutto il quadrilatero del centro - dicono -. Saremmo molti di più, gli altri non hanno potuto lasciare il negozio. Il tema è uno solo: devono dare la possibilità alle persone di raggiungere il centro città e quindi di fare compere da noi. Invece non si può e allora la gente va nei centri commerciali. Siamo arrabbiatissimi». Lamentano di essere in un ibrido, un limbo nel quale non si capisce se il proprio negozio è in zona pedonale, aperta al traffico o meno. E quindi, nell'immediato, chiedono il passaggio totale del traffico e soprattutto di conoscere subito la decisione. Ma ci sono anche aperture: «Se fosse anche un altro mezzo che porta le persone da noi - dice una parte del gruppo - andrebbe anche bene. La vogliamo chiamare filovia? Ok, ma che non passi sul corso come un razzo senza fermarsi, deve dare alle persone il modo di visitare i negozi, di entrare». Ascoltano la risposta del sindaco. «Il tema è legato alle iniziative che ruotano su corso Vittorio e quindi prima di dare una risposta, che conoscerete, dobbiamo parlare in giunta - dice Marco Alessandrini -. Qui ci sono delle certezze, che vediamo quei duecento metri non staccati dal resto della città, ma in un contesto più ampio, che include l'area vasta e che sicuramente siamo disposti all'ascolto e che la vostra posizione ci è chiara. Avverto il peso della complessità».
RISPUNTA LA BRETELLA«Che almeno si riapra intanto la bretella dentro il parcheggio - aggiungono i commercianti -. E, ancora, non bastano gli eventi spot: ci fanno sì guadagnare bene per un giorno, ma il resto del mese, dell'anno, è tragico». «Invito a guardare all'interesse generale - sottolinea il sindaco -. Il tema non è aprire o chiudere una via. Sappiamo che una città è attrattiva quando è facile arrivarci e si hanno cose da fare, da vedere. Si può raggiungere anche con il mezzo pubblico, anche nella prospettiva futura dell'automobile che sarà un mezzo residuale». Ai commercianti però non basta, perché, dicono, non possono aspettare vent'anni per il cambiamento. E sul tema promettono ancora battaglia.