Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/07/2024
Visitatore n. 738.560



Data: 08/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Via alla Grande coalizione - La Merkel cede e Schulz avvisa la Ue: «Adesso si cambia» Germania, addio all'austerity Dal lavoro ai migranti, i nodi sciolti «Ma Angela è sulla strada dell'addio»

BERLINO A 136 giorni dalle elezioni, e dopo una maratona convulsa che ha convolto 91 negoziatori in 18 gruppi di lavoro,Angela Merkel e MartinSchulz si sono messi d’accordo per un nuovo governo di larghe intese in Germania: una grande coalizione fra Cdu-Csu e Spd, la seconda consecutiva della Merkel, e la terza in tutto nei suoi quattro mandati da quando è diventata cancelliera ne l2005. La nascita del nuovo governo è partita male:prima il disastro elettorale (record negativi per tutti i tre partiti)che restringeva le possibilità di alleanze, poi il fiasco del negoziato Giamaica per una coalizione Unione, liberali e verdi, naufragato a fine novembre dopo cinque settimane di colloqui a vuoto, e infine la perdita di autorità per la batosta alle urne dei tre leader: Merkel,HorstSeehofereSchulz. L’INTESA IN 177 PAGINE Ieri mattina, al 13mo giorno, dopo due rinvii e 24 ore di filato di negoziato, è arrivata la fumata la bianca.C’èl’accordodigoverno: unmattone di 177 pagine e 14 capitolichedovrebbecostituire la base dilavoro delprossimoesecutivofino al 2021. Per i tre leader,maspecie per Merkel e Schulz, arrivare a un risultato era una questione di sopravvivenzapolitica. E questo spiega perché la Spd, che minacciava di mandare tutto all’aria avendo promesso agli iscritti di votare sull’accordo, porta a casa il risultato migliore e la Merkel quello peggiore. La Spd strappasei ministericomenelvecchio governo (pur avendo perso il 5% e incassato il record negativo, 20,5%) di cui tre chiave: finanze, esteri e lavoro (più giustizia, famiglia, ambiente). Schulz,cheavevagiuratoespergiuratochenonavrebbemaiaccettatounacoalizioneconlaMerkele tantomenodi diventareunsuoministro, si è rimangiato tutto: non solo sì alla Groko ma ha anche puntato i piedi per avere un ministero: andrà agli esteri al posto di SigmarGabriel,cheaquantopare, pur essendo il politico più popolare in Germania, rimane a bocca asciutta. Ma avverte: «Con questo contratto di coalizione si ha un cambio di direzione nelle politiche europee ». Schulz deve però dire addio alla prospettiva di diventare vicecancelliere e, soprattutto, alla leadership Spd. Nuova leader, prima donna nella storia del partito, saràAndreaNahles,giàpotentecapogruppo al Bundestag, che sommerà le cariche e terrà stretto in pugnoilpartito.
LA NEW ENTRY Vicecancelliere e ministro delle finanze sarà Olaf Scholz, attuale sindaco del Land di Amburgo, politico di lungo corso apprezzato nel partito, già segretario generale dellaSpdconGerhardSchröder. Chi esce bene dal poker della Groko è anche Seehofer, che ha strappato per la sua Csu, e per se stesso,un ottimo risultato: il partito manterrà tre dicasteri e lui andràalla guida diunsuper-ministerodegli interniallargato dellecompetenze Heimat (patria), una specie di dipartimento per la sicurezza nazionale stile americano. La Csuavevafatto della lottaall’immigrazione il suo cavallo di battaglia. Dovendo affrontare a ottobre elezioni regionali in Baviera, dove rischia di perdere la maggioranza assoluta, al negoziato sulla Groko si è mostrata poco disposta a concessioni, e l’ha avuta vinta (ottiene anchetrafficoesviluppo).
ANGELA ALLE STRETTE Stretta fra le minacce della Spd e l’intransigenza Csu, e in posizione comunque indebolita, la MerkelavevapocospaziodimanovraperséelaCdu: oltre alla cancelleria ottienedifesa,economia,sanità, istruzione e agricoltura. Criticheleprimereazioni, lapiùpesantevienedalcapogruppoAfD, ilpartito populista di destra al cui interno son finiti diversi delusi della Cdu,AlexanderGauland:è«l’autodissoluzionedellaCduperconsentire allaMerkeldirimanerecancellierasenzaalcunprogramma ».
IL CROLLO Quanto a Schulz, la cui meteora politica è passata in meno di un anno dal 100% con cui era stato eletto leader e sfidante cancelliere al congresso a marzo, al disastro elettorale e all’accanimento per una poltrona, per lui un commentatorehaparlato di«ascesaecaduta di Schulz»: un volo così non si eramaivistoinGermania. E non è detta l’ultima: adesso l’accordo di governo deve essere approvato dai 460.000 iscritti SPD.Sedovesserobocciarlo,tuttia casa: Schulz, Scholz, Nahles, ma, forse, anche Merkel. L’esito si sapràai primidimarzo. Seè positivo laGermaniapotrà avereungoverno a metà marzo, quasi sei mesi dopo le legislative a settembre: un recorddilunghezza.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it