«Procederemo con un approfondimento tecnico ma nessuna decisione è stata presa». Il sindaco Marco Alessandrini e l'assessore Civitarese hanno respinto l'attacco, ma lo scontro che in Comune sta lacerando il Pd per la riapertura di corso Vittorio Emanuele alle auto in doppio senso di marcia è tutt'altro che chiuso. La tensione è stata altissima e sono volate parole grosse, mercoledì sera in sala giunta, quando i consiglieri del Pd affiancati dal segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio, dal presidente del consiglio comunale Francesco Pagnanelli e dall'assessore al commercio Giacomo Cuzzi hanno insistito a chiare note per la riapertura dell'arteria anche alle auto, essendolo già ai pullman, da nord a sud. Sanno bene, i consiglieri Pd, che su corso Vittorio passeranno dal primo luglio gli autobus di Tua, nell'ambito del progetto di metropolitana leggera che un domani dovrà collegare Pineto a Ortona, e hanno lanciato una controproposta: «Facciamo passare i bus sulla strada parco da Montesilvano al centro di Pescara, poi si vedrà. Del resto Tonelli, presidente di Tua, ha parlato di iniziativa sperimentale - ha detto Cuzzi -. Rispetto il lavoro di Civitarese ma il confronto con chi vive la città va fatto. E da assessore al commercio dico che per me corso Vittorio va riaperto al traffico e non sarà un tratto di 200 metri a complicare le cose per il trasporto pubblico» ha concluso l'assessore, il quale prima della riunione ha ascoltato le istanze dei commercianti del Corso, saliti in Comune per cercare di capire quale piega avrebbe preso il confronto. Il consigliere Piero Giampietro è andato oltre lanciando una proposta accolta dall'intero gruppo consiliare Pd: «Una volta arrivati in centro a Pescara, gli autobus di Tua potrebbero passare sull'area di risulta e procedere poi su viale D'Annunzio anziché su viale Marconi».
Fermo e deciso a difesa delle proprie scelte dettate dalla competenza tecnica, l'assessore Civitarese ieri mattina per tutta risposta ha portato in commissione il progetto sulla futura area di risulta che presto dovrà approdare in consiglio comunale e che non prevede attraversamenti di autobus: «Il progetto dà priorità al trasporto pubblico» ha detto, confermando la scelta dei bus con corsia preferenziale nelle due direzioni su corso Vittorio. Non solo: sulla stessa arteria è anche ipotizzata una pista ciclabile al posto dei parcheggi lato monte perché ad ispirare l'intera progettazione è il criterio della mobilità sostenibile, sposato in pieno dal consigliere di Sinistra italiana, Ivano Martelli (che mercoledì ha però lasciato quasi subito il tavolo).
GIURIA DI CITTADINI
C'è di più: sempre ieri, con la regia di Civitarese, è stata costituita la Giuria di cittadini che insieme con i portatori d'interesse, in base al bando, dovrà indirizzare l'amministrazione comunale verso scelte partecipate e dunque condivise in materia di mobilità, seguendo le linee di indirizzo dettate.
Ma è proprio sugli obiettivi programmatici che si consuma la spaccatura nel Pd tra giunta e consiglio: «Dal 2014 va rispettato il patto con gli elettori per riaprire alle auto il Corso che il centrodestra ha chiuso con una scelta scellerata, sono passati quattro anni e non lo stiamo ancora facendo e questo ci fa perdere di credibilità» ha tuonato Pagnanelli, facendo netta distinzione tra le indicazioni inserite nel programma elettorale del centrosinistra e le scelte tecniche del piano urbano della mobilità. Il presidente del consiglio comunale ne fa più una questione di viabilità che non di difesa del commercio: «Far passare le auto su corso Vittorio solo da sud a nord determina lo spostamento di importanti flussi di traffico su via Ferrari, diventata una camera a gas sulla quale bisogna intervenire».