L'AQUILA La sfida tra due politici navigati come Gaetano Quagliariello e Massimo Cialente. Il Movimento Cinque stelle che, con Emanuela Papola, punta a sparigliare le carte. La carica dei partiti cosiddetti minori, a partire da Liberi e Uguali, che candida il medico Guido Iapadre. Si annuncia combattuto, come del resto quasi tutti gli altri, il verdetto del collegio 2 uninominale del Senato, quello che unisce L'Aquila e Teramo.
Il centrodestra punta su Gaetano Quagliariello, in quota Noi per l'Italia, napoletano di nascita, ma già eletto parlamentare in Abruzzo. «Questo è un collegio in cui si può vincere, ma c'è molto da lavorare dice Il voto Cinque Stelle non sarà legato al candidato, ma a situazioni di declino di alcune aree, tra cui soprattutto il Teramano, dove oggettivamente c'è una situazione difficile tra crisi bancaria, caso Val Vibrata, terremoto, frane e altro. All'Aquila c'è la sfida con Cialente, una cosa che spero possa declinarsi più guardando al futuro, alle aspettative della città, che al passato. Un'aspirazione purtroppo difficile da realizzare, mi sembra che la sua strategia sia molto aggressiva e confusa. E poi c'è il discorso specifico della Marsica, dove ci sono molte divisioni e molti problemi tra tribunali, ospedali, università, sicurezza e immigrazione». I competitor accusano Quagliariello di essere slegato dal territorio: «Queste non solo elezioni di quartiere. Io sono in Abruzzo da quando avevo 28 anni, ci sono sempre stato, ho modo di dimostrare quante volte sono venuto durante questa legislatura, ovvero un'infinità».
Dal canto suo l'ex sindaco dell'Aquila si mostra molto combattivo: «Si sta delineando la consapevolezza, negli italiani, che queste elezioni possano portare all'ingovernabilità, con conseguenze gravissime. In questo senso molti stanno capendo che il voto di protesta, in particolare Cinque Stelle, non risolverebbe. Il centrodestra, poi, sta facendo la pesca a strascico del consenso: si sono divisi i compiti, a tavolino, per dire tutto e il contrario di tutto, per prendere il massimo dei voti. La nostra è l'unica proposta fattibile per salvare il Paese. Ci sono già segnali: in questo Collegio tocchiamo con mano un recupero importante. Quanto al livello locale, in Abruzzo il centrodestra ha messo gente senza alcuna esperienza, come Martino, o gente che non ci sarà, come Quagliariello, che ha dichiarato che viene qui per camminare. O ancora in Cinque Stelle che mettono gente che non sa nulla dei problemi».
«La campagna elettorale sta andando molto bene, abbiamo un contatto diretto con i cittadini, ai quali parliamo di persona dice Emanuela Papola, Cinque Stelle -. Il M5S si presenta con un programma chiaro, fattibile, e realmente vicino alle esigenze della comunità abruzzese. I cittadini aquilani si sentono abbandonati dai vecchi partiti, ma ora sta tornando in loro la speranza che nulla è perduto e che con il M5S finalmente qualcosa può cambiare. Sono aquilana da generazioni, ho a cuore la mia città ed il mio territorio. Per quanto riguarda il settore che mi sta più a cuore, l'istruzione, a cui il nostro programma dedica una particolare attenzione, ritengo necessario il superamento della Legge 107, che sta trasformando la scuola pubblica in un'azienda. Necessario è che lo Stato aumenti i fondi messi a disposizione non solo per l'istruzione, ma anche per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, nonché per la loro ricostruzione nelle zone terremotate. E' inaccettabile che a L'Aquila dopo 9 anni dal sisma, non sia stata ricostruita neanche una scuola. Io alter ego della Blundo? Non mi interessa di rispondere alle sterili polemiche, sono stata scelta per rappresentare la mia città e la mia regione. Chi perde tempo a parlare degli altri candidati evidentemente non ha da dire nient'altro ai cittadini, fortunatamente per il M5S non è così».
Guido Iapadre, di Leu (che ieri ha inaugurato il comitato elettorale aquilano), va sui temi: «Ci sono in particolare tre emergenze comuni tra i territori: i terremoti, e su questo vogliamo accelerare la ricostruzione, cercando di fare tesoro dell'esperienza aquilana e individuando la sicurezza come priorità; politiche specifiche per le zone interne, con un piano di investimenti pubblici; la sanità, puntando a un servizio territoriale diffuso».
«Noi comunisti dice Mimmo Rofi - torniamo alle elezioni con il nostro storico simbolo, con un programma di lotta per la trasformazione della società. Mettiamo al centro il lavoro. Nel Teramano come nel resto d'Abruzzo la crisi occupazionale sta colpendo le classi popolari e i giovani. Per questo vogliamo cancellare il Jobs act, il precariato, la Legge Fornero, per avere la piena occupazione per tutti i lavoratori con il salario minimo garantito e il ripristino dell'articolo 18.