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Data: 12/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Dobbiamo ricostruire il modello Teramo perduto»

La parola d'ordine, ieri mattina a Teramo, alla presentazione dei candidati di Noi con l'Italia-Udc, in pratica la quarta gamba del centrodestra, è stata: Ricostruire la filiera del berlusconismo quando la regione intera era azzurra. Ma nessun cenno alla recente fine della giunta Brucchi. A supportarla qualche venatura di quel Modello Teramo che pareva definitivamente scomparso. Testi e parole sono di Gaetano Quagliariello, candidato al senato per il maggioritario a Teramo e all'Aquila, che intende riportare il baricentro della Regione in equilibrio, dopo il complotto ordito ai danni di Gianni Chiodi il governatore che ha originato la destituzione dal suo ruolo, per il semplice merito di aver riportato il bilancio della sanità verso la strada del pareggio, facendo uscire dalla canagaliaggine l'Abruzzo intero. La sala polifunzionale è gremita come un uovo, c'è molta gente in piedi, lo scudo in sottofondo è quello della Dc: Siamo partiti tutti dal Partito Popolare annuncia Mauro di Dalmazio in veste di Favino il conduttore, lo ribadisce anche Giulio Sottanelli, capolista al Senato nel collegio Abruzzo.
L'attacco al governatore D'Alfonso è frontale: E' un mistificatore che non fa bene all'Abruzzo riprende con voce flebile Gianni Chiodi, capolista nel proporzionale alla Camera ; ha venduto fumo, dice che farà il ministro ma è tutta fuffa, lui invece fugge dall'Abruzzo. Addirittura il commercialista parla di pezzi che stanno svendendo il territorio. Punta tutto sull'abbattimento delle tasse, alla Trump, e soprattutto su riprendersi la rappresentanza teramana a Roma. E sempre sul suo tarlo riporta che nel programma di D'Alfonso c'è molto, anzi tanto, di Chiodi, dalla sanità ovviamente, al bike to coast, agli impianti di Roccaraso e così via. Del resto io ho ridotto le addizionali regionali del 30% e il grimaldello delle tasse in generale non le ho usate per il consenso politico come qualcuno mi voleva consigliare di fare. Sul video della sala passa un'istantanea in memoria di Massimo D'Alessandro: la platea si alza e fa partire un applauso commosso.
Noi con l'Italia è accreditato a Teramo di un 10-12% dei consensi, mentre in Italia dovrebbe oltrepassare lo sbarramento del 3% (le ultime proiezioni lo danno al 2,8).
Sottanelli rammenta come in questa nuova avventura fosse stato tirato per la giacca dagli amici e dal fatto che il territorio teramano al senato non potesse essere rappresentato: 4 dei 5 senatori sono stati già eletti, per Teramo siamo tre in lizza per un posto. Da buon banchiere mette in risalto l'aspetto dell'accesso al credito che è stato un ostacolo importante per l'imprenditoria e ripete che solo con un ottimo risultato del centrodestra si combatteranno i populismi e leader che non hanno mai lavorato in vita loro. Di Dalmazio annuncia Gatti in platea, assieme ad alcuni sindaci. Infine la giovane Lucrezia Rasicci, solo 26 anni, candidata alla camera per l'uninominale: Ho pochi anni ma ho tanto entusiasmo, se sarò eletta porterò la voce di tutti voi dice in tailleur blu.
Di Dalmazio ringrazia Rudy Di Stefano.

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