Lavora o meglio continuerà a lavorare in Regione ma avrà lo stipendio pagato dal Comune. E' polemica a Palazzo di città per l'incarico affidato in gran fretta a Marianna Di Stefano, funzionaria comunale che negli ultimi 4 anni è stata distaccata alla Regione nella segreteria del presidente D'Alfonso, inquadrata come dirigente. Stando al capogruppo comunale di Forza Italia, Marcello Antonelli, il contratto alla Di Stefano è scaduto il 10 febbraio ma proprio il giorno prima Comune e Regione hanno trovato l'intesa per trattenerla in Regione, delegandola però al controllo e al monitoraggio dei cospicui investimenti che la Regione sta effettuando sulla città di Pescara. Procedura avallata dal dirigente di settore e confermata nella legittimità dal vice sindaco Blasioli, ma le obiezioni non mancano: «Per l'ennesima volta siamo dinanzi a una Regione facile e veloce nelle sveltine amministrative che trova oggi un complice perfetto nel Comune di Pescara» ha dichiarato Antonelli, secondo il quale con questa scelta si è dato modo alla Di Stefano di rimanere al servizio della Regione e dunque del governatore D'Alfonso a spese però del Comune. Lo stesso capogruppo forzista osserva tra l'altro che «avendo la Corte dei conti bloccato in Regione il rinnovo dei contratti del personale nella segreteria del governatore, a causa della mancata approvazione dei bilanci consuntivi, Di Stefano non avrebbe potuto essere confermata, ma per giustificare un provvedimento ingiustificabile è stato abbozzato per lei questo incarico ad hoc in quattro e quattr'otto».
TUTTO IN DUE GIORNI
È stata la lettura della corrispondenza tra gli uffici interni di Regione e Comune a far scoprire la nomina che Forza Italia e tutto il centrodestra contesta. Antonelli ha sollevato anche dubbi sulle specifiche competenze di Marianna Di Stefano, «che mai prima si è occupata di finanziamenti e di opere pubbliche, né in Comune, dove ha lavorato per l'Avvocatura e poi nel Gabinetto dell'allora sindaco D'Alfonso, né in Regione dove ha fatto parte della segreteria del presidente». Ma c'è di più, perché sempre secondo l'esponente forzista «in realtà il Comune di Pescara ha già distaccato in Regione un altro dipendente, il geometra Sergio Di Pietrantonio, incaricato di svolgere fino al 30 giugno 2018 compiti di raccordo istituzionale tra le due amministrazioni e, in particolare, di monitorare l'attuazione dei finanziamenti che l'ente Regione ha assegnato al Comune di Pescara». Se ne deduce che la Di Stefano sarebbe un doppione.
Altri motivi di forte polemica sono legati alla rapidità del provvedimento - deciso e adottato in 24 ore tra l'8 e il 9 febbraio - e ai costi. «Perché per 4 anni la Regione ha pagato lo stipendio alla dipendente comunale in distacco alla segreteria del governatore D'Alfonso - ha chiesto Antonelli - e ora invece l'onere dev'essere sostenuto dal Comune?». Domanda cui Blasioli ha replicato spiegando che «è la norma che stabilisce che il distacco richiesto per esigenze dell'amministrazione titolare del rapporto di lavoro, in questo caso il Comune di Pescara, è a suo carico». Ciò detto, Antonelli ha esortato il sindaco a riportare in Comune la Di Stefano, annunciando che informerà del caso la Corte dei conti e che andrà di persona in Regione a controllare che la funzionaria si occupi effettivamente del monitoraggio dei finanziamenti.