PINETO Non rassicurano e non convincono le parole del dirigente del servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo Franco Gerardini relative allo sversamento dei materiali dragati dal porto di Ortona a pochi km dalle acque dell'area marina protetta Torre di Cerrano. Per Gerardini si tratta di sabbia pulita e l'area sarebbe idonea a ospitarla, ma le associazioni e i movimenti locali vogliono chiarezza. La consigliera comunale del movimento civico Pineto Partecipattiva Marta Illuminati parla di «scelta sbagliata che va contro gli interessi ambientali e turistici della zona. Le rassicurazioni dei dirigenti regionali sulla pulizia dei sedimenti non ci convincono. E' mancata partecipazione e chiarezza in tutta la vicenda e è anche per questo che non possiamo pensare che basti aumentare il monitoraggio per stare più tranquilli rispetto ai potenziali pericoli per il mare, ci impegneremo nel sostenere tutte le forme di mobilitazione e opposizione e supportiamo le azioni che l'Amp con le amministrazioni vorranno portare avanti a partire dall'ipotesi del ricorso al Tar». Dello stesso avviso il movimento civico "Silvi in Comune": «Le rassicurazioni non ci convincono», dicono i referenti del movimento, che auspicano «interventi seri in tutela dell'ambiente». Liberi e Uguali Silvi nei giorni scorsi in una nota ha condannato «quelle scelte che non tengono conto della salvaguardia e della difesa del territorio». L'associazione Silvi Nuova ha organizzato un incontro pubblico sul tema dal titolo "Come salvarsi da un mare di rifiuti" in programma sabato prossimo alle 16 nell'Hotel Abruzzo Marina di Silvi, in cui si parlerà anche della bonifica del tratto di arenile Silvi Sud. Intanto vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, su delega del presidente D'Alfonso, ha convocato per questa mattina un tavolo con i sindaci dei Comuni interessati, l'Amp e le strutture tecniche sul tema. Una riunione alla quale chiedono di poter partecipare anche i consiglieri comunali di minoranza di Pineto Luca Di Pietrantonio e Gianni Assogna, secondo i quali «l'unico modo per risolvere la questione è annullare in autotutela la determina» che ha autorizzato lo sversamento in mare del materiale dragato dal porto di Ortona»