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Pescara, 24/07/2024
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Data: 14/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
D'Alfonso vuole Antonelli «Con me alla Regione». Il presidente della giunta scrive all'amministratore delegato delle Ferrovie. Chiede il distaccamento del politico di Forza Italia come supervisore delle opere

PESCARA C'eravamo tanto odiati. E ti ho pure citato in giudizio. Dettagli ormai - a 20 giorni dal voto - cancellati dall'atmosfera di San Valentino e dalla lettera con cui Luciano D'Alfonso ieri mattina ha chiesto ai vertici di Trenitalia il distaccamento alla Regione del funzionario Marcello Antonelli, capogruppo in Comune di Forza Italia e suo nemico tutt'altro che amatissimo fino a 48 ore fa, quando l'esponente di centrodestra ha minacciato di mandare alla Corte dei Conti gli atti relativi allo stipendio di una dipendente comunale da 4 anni in Regione.Ma sull'altare di una campagna elettorale dai toni accesi, si possono sacrificare tutti i rancori e far mutare in un batter d'occhio lo scenario. Così, D'Alfonso lancia un segnale di pace smuovendo i vertici delle Ferrovie, l'amministratore delegato Renato Mazzoncini, e interessando per conoscenza l'amministratore delegato di Trenitalia Spa Orazio Iacono, il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti Tommaso Miele, il direttore generale della Regione Vincenzo Rivera e il responsabile unico per l'attuazione dei Patti per il Sud Emidio Primavera.Il presidente aveva preannunciato di voler chiedere a tutte le amministrazioni che riceveranno fondi dalla Regione, il distacco per un anno di un dipendente per ciascun milione assegnato per tenere d'occhio l'utilizzo delle risorse. Di qui, la richiesta di distacco di Antonelli o «di una figura analoga», specifica D'Alfonso nella missiva, «allo scopo di seguire da vicino e monitorare in maniera attenta e minuziosa i finanziamenti attribuiti per la realizzazione degli interventi strategici di riqualificazione infrastrutturali dal notevole impatto sul territorio regionale, contemplati nel Masterplan Abruzzo, di cui Rfi è soggetto attuatore».A ottobre, D'Alfonso aveva citato per danni per 50mila euro Antonelli, che lo aveva accusato di avere manovrato il rimpasto in giunta collegando i siluramenti all'inchiesta Pescaraporto. La replica del capogruppo di Forza Italia erano state le due mazzette di banconote false portate in sala giunta di fronte al governatore, sotto gli occhi del ministro dello sport Luca Lotti. Un mese dopo, D'Alfonso aveva liquidato come etilici i pensieri dell'opposizione e il consigliere di centrodestra si era presentato con vino e crodino in occasione della commissione sui lavori di apertura della diga foranea con D'Alfonso relatore.Acqua passata, in nome dei treni. «La mia richiesta», scrive D'Alfonso, «è animata dall'incessante ricerca di professionisti dotati di una profonda conoscenza delle opere ferroviarie di interesse della Regione e soprattutto, di un robusto e irrinunciabile attaccamento al territorio derivante dall'incalcolabile quantità di tempo che vi dedicano». Il finale è un'altra apertura all'ex nemico: «Se non dovesse esservi consenso dell'azienda o dell'interessato sulla figura di alta specializzazione indicata», puntualizza D'Alfonso rivolto a Mazzoncini, «ti chiedo di individuarne un'altra dalle stesse elevate e insostituibili caratteristiche in grado di riversare le proprie irripetibili energie a sostegno devoto del territorio di appartenenza». (g.p.c.)

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