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Pescara, 24/11/2024
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Data: 14/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Gli altri partiti non restituiscono nulla ma calci nel sedere a chi ha ingannato»

«Eccomi qua, anche io mi farò stampare l'estratto conto quinquennale», sorride con un fascicoletto in pugno Angelo Tofalo, deputato salernitano del M5S.
Bisogna dimostrare tutto ora eh?
«Che amarezza, in campagna elettorale questa notizia è tremenda. E mi dispiace perché sono colleghi in alcuni casi amici».
Lei è in regola?
«Io sono in regola al centesimo, sono un ingegnere, sono preciso. Io finora ho restituito 180 mila euro, mi mancano gennaio e febbraio da rendicontare».
Nessun bonifico revocato?
«Ma che scherziamo?»
Errori?
«Al massimo ci saranno arrotondamenti di centesimi».
Che idea si è fatto di questa storia?
«È un caso limitato a poche persone, c'è molta amarezza».
Umani, troppo umani?
«Macché, io li prenderei a pedate nel sedere. E che vuol dire problemi personali? Il progetto Cinque Stelle non è personalizzabile. Ci sono colleghi che hanno subito lutti gravissimi in questi anni, che hanno avuto difficoltà ma l'impegno della restituzione è sacro».
Non per tutti.
«D'accordo ma vorrei ricordare che gli altri partiti non restituiscono un bel nulla e continuano a candidare indagati, rinviati a giudizio così come il figlio di papà, il figlio del governatore De Luca, nel mio collegio di Salerno. Non vi basta? Al Senato sempre a Salerno è candidato Giggino a purpetta, eh. Noi dimostriamo di essere l'unica forza politica ad avere degli anticorpi».
Stanno agendo gli anticorpi?
«Non ci sono reati, non c'è ladrocinio, ok? Posso dire che sono in corso verifiche e tempo 48 ore arriveremo a capire tutto».
Ma quanto spende lei?
«Io ho avuto cause legali e ho dovuto pagare diversi avvocati, inoltre ho organizzato diversi convegni di alto livello legati al mio lavoro al Copasir per l'approfondimento dei temi legati alla sicurezza eppure sono riuscito a fare tutto».
Ma non potevate controllare prima e meglio?
«Noi abbiamo semplicemente preso un impegno. Ci sono 23 milioni di euro su quel conto. Per noi quei bonifici rappresentano uno dei nostri fondamenti: ci sono aziende che grazie a noi stanno dando lavoro. Il M5S deve rimanere una garanzia e avere il coraggio di mettere fuori i furbi».
Il paragone con Tangentopoli di Renzi?
«Non lo commento neppure».
E ora i suoi colleghi scoperti che fine fanno?
«Ripeto stiamo controllando e se c'è qualche furbetto che ne ha approfittato verrà messo fuori. Ma come si fa ad annullare dei bonifici? Abbiamo lo stipendio, la diaria, i rimborsi, se fai attività sul territorio come me hai tutte le possibilità a disposizione. Io come altri ho fatto diverse attività ma è tutto rendicontato. Mi è persino capitato di pagare collaborazioni esterne con il mio stipendio quando non potevo sforare la cifra dei rimborsi, ma lo fai perché pensiamo che il lavoro vada sempre pagato».

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