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Data: 14/02/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni - Anticipo volontario, via alle domande. La misura interessa una platea di 300mila lavoratori in Italia nel 2018. Si accede a 63 anni con un prestito agevolato. I costi per i lavoratori: ecco alcuni esempi. L'istituto ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore per verificare i numeri dell'Ape

ROMA In questa campagna elettorale c'è molta «pubblicità ingannevole sulle pensioni»: il presidente dell'Inps, Tito Boeri, bacchetta le forze politiche che fanno promesse sull'abolizione della legge Fornero avvertendo che il ritorno alle regole per l'accesso alla pensione precedenti la riforma del 2011 costerebbe all'inizio 14 miliardi l'anno e poi 20 miliardi a regime creando un debito pubblico ulteriore di cinque punti di Pil, cioè 85 miliardi. Boeri ha espresso la sua preoccupazione sull'andamento della campagna elettorale a margine della presentazione dell'avvio della procedura per l'accesso all'Ape volontario.Da ieri, infatti, si potrà fare domanda di certificazione del diritto a chiedere il «prestito finanziario con garanzia pensionistica» che, secondo le stime date dallo stesso Boeri, potrebbe interessare una platea di 300.000 persone nel 2018 e altre 115.000 nel 2019. Potranno chiedere il prestito le persone che hanno almeno 63 anni e cinque mesi di età e che matureranno il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi (nel 2019 scatta il nuovo incremento dell'aspettativa di vita e si andrà in pensione a 67 anni). Dovranno avere maturato almeno 20 anni di contributi nella stessa gestione e una pensione attesa di almeno 1,4 volte il trattamento minimo (710 euro al mese). «Da oggi - scrive su Twitter il premier, Paolo Gentiloni - parte l'Ape volontario che consente a molti lavoratori over 63 di chiedere di andare in pensione in anticipo con un prestito a condizioni agevolate. Più libertà di scelta per le persone, sostenibilità per il sistema pensionistico». Nonostante Ape significhi anticipo pensionistico in realtà non si va in pensione prima ma si potrà lasciare il lavoro ottenendo un «reddito ponte» che traghetta verso la pensione pagando poi una rata sul trattamento futuro che cambia a seconda dell'Ape mensile chiesto e della durata dell'anticipo. Il prestito è agevolato perché è previsto un bonus fiscale che lo rende molto più conveniente di un normale credito al consumo. «L'Ape volontario» dice Boeri «è uno strumento complesso che amplia le possibilità di scelta dando alle persone la possibilità di chiedere un prestito a fronte di una riduzione permanente della pensione futura». Le persone «devono essere consapevoli. Mi aspetto che lo chieda di più chi ha problemi di liquidità o chi vuole fare un trasferimento tra le generazioni come ad esempio un nonno che vuole pagare l'asilo nido del nipote ma anche chi ha una speranza di vita più bassa come chi ha una malattia». La rata tiene conto oltre che del capitale e degli interessi anche del premio assicurativo contro il rischio di premorienza. Il prestito, infatti, non si basa su garanzie reali e si estingue alla morte del pensionato che ha chiesto l'Ape. Il prestito non concorre a formare il reddito e quindi è esente da imposta e viene restituito in 20 anni in 240 rate.


I costi per i lavoratori: ecco alcuni esempi. L'istituto ha messo a disposizione sul proprio sito un simulatore per verificare i numeri dell'Ape

ROMA Chiedere un prestito di 2.000 euro al mese per 46 mesi (circa 92.000 euro) significherà una decurtazione della pensione di 560 euro al mese per vent'anni (su una pensione di 2.668 euro netti) mentre chiedere 900 euro al mese per la stessa durata costerà circa 252 euro al mese, sempre per 20 anni (su una pensione di 1.202 euro netti).Sono alcuni dei casi che è possibile calcolare con il simulatore dell'Inps che valuta i costi dell'Ape volontario e che da ieri è disponibile sul sito. Ecco alcuni esempi per l'accesso al prestito finanziario con garanzia pensionistica accessibile dalle persone nate prima del 31 luglio 1956 (ovvero coloro che compiranno 63 anni e cinque mesi entro il 2019, quando finirà la sperimentazione). Donna nata il 29 giugno 1955 con pensione lorda attesa di 4.000 euro.Potrà chiedere l'Ape volontario dal 29 novembre 2018 per un importo massimo di 2.001 euro al mese nel caso di richiesta per tre anni e sette mesi oltre al periodo supplementare legato all'aumento dell'aspettativa di vita. In caso di richiesta di 2.000 euro al mese (un prestito complessivo di 92.000 euro) pagherà una rata di 560,53 euro al mese per 20 anni (esclusa la tredicesima) su una pensione di 2.668 euro netti. Nel complesso restituirà 134.503 euro. Uomo nato il 29 giugno 1955 con pensione lorda attesa di 1.500 euro.Potrà chiedere l'Ape volontario dal 29 novembre 2018 per circa 902 euro. Se chiede 900 euro per 46 mesi (41.400 euro nel complesso) potrà uscire dal lavoro a 63 anni e cinque mesi pagando poi una rata sulla pensione futura (1.202 euro netti) di 252 euro al mese (esclusa la tredicesima) scendendo quindi sotto quota 1.000 euro. Uomo nato il primo gennaio 1953 con pensione lorda attesa di 2.000 euro.Se facesse oggi richiesta di Ape (in realtà da oggi si può fare richiesta di certificazione del diritto all'Ape volontario) senza chiedere gli arretrati puntando su un importo mensile di Ape di 1.300 euro per 23 mesi avrà una trattenuta sulla pensione futura (dal primo febbraio 2020 per 20 anni) di 176,70 euro netti (su una pensione netta di 1.542 euro).Donna nata il 10 marzo 1956. Potrà chiedere l'Ape volontaria dal 10 agosto 2019 per un importo massimo di 648 euro per 46 mesi (3 anni e sette mesi più il nuovo incremento di aspettativa di vita) per un prestito complessivo di 29.808 euro. La trattenuta sulla pensione netta (circa 864 euro al mese) prevista dal simulatore è di 185,52 euro (per 240 rate)

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