ROMA L'imperativo è portare il Pd a essere primo gruppo parlamentare, per essere al tavolo del governo. Dopo, si vedrà. Matteo Renzi mette in fila le priorità di una campagna che vorrebbe tutta contro gli «estremisti» M5s, alle prese con il caos restituzioni, e Lega per conquistare i moderati. «Io voglio elencare le cento cose fatte e da fare, non parlare di me», mette in chiaro il leader Dem, non escludendo un suo ritorno a Palazzo Chigi. Ma Marco Minniti dice di aver suggerito a Renzi «di non andare al governo» il 5 marzo. Con parole che sembrano riecheggiare un ragionamento che circola in ambienti di maggioranza e minoranza dem: sarebbe forse meglio se Renzi prima del voto dichiarasse che è Gentiloni il candidato premier. Un'idea che, dicono al Nazareno, «non esiste». «Io e Gentiloni siamo giocatori complementari», non si stanca di ripetere Renzi, che domenica sarà in tv con Minniti, a mostrare affiatamento e gioco di squadra. Il tema del dopo, sottolinea il leader Dem, è solo in termini di scelta tra la «serietà» Pd e «il governo dell'ignoto o dello spread». E così, mentre Renzi alla Confcommercio definisce la crescita del Pil stimata all'1,4% «troppo bassa» per le sue previsioni, ribadendo l'obiettivo del 2%, Gentiloni spiega che il lavoro è la sua «ossessione». Mentre Renzi ribattezza la «flat tax una spread tax» e annuncia un ddl sui negozi storici come primo atto da senatore, Gentiloni rivendica a sé e al governo di avercela «messa tutta». La sintonia, sottolinea un dirigente renziano, è reale e non avrebbe senso «lanciare» in extremis Gentiloni da candidato premier, anche perché rischia di dare l'idea di un partito in difficoltà. Per il «dopodomani», un dirigente renziano non esclude che Renzi si tenga fuori da un governo, soprattutto se di larghe intese, per puntare a un ruolo in Europa («Smentisco di puntare al ruolo di Juncker», dice Renzi in tv). Ma non è, aggiungono i renziani, tema dell'oggi, perché bisogna prima avere i voti per stare al tavolo del governo evitando il ritorno alle urne. Dunque, avanti con la campagna elettorale di squadra: oggi Renzi sarà a S. Anna di Stazzema a firmare l'anagrafe antifascista con ministri e candidati Pd, sabato Gentiloni sarà a Bologna a un evento della lista Insieme, cui potrebbe prendere parte Romano Prodi.