CHIETI «Ormai non c'erano più i tempi tecnici per fare il sorteggio degli scrutatori e, secondo la segreteria generale, la delibera approvata due mesi fa in consiglio comunale presenta anche dei profili di illegittimità. Così, per evitare possibili ricorsi, la commissione Elettorale ha deciso di seguire la prassi consolidata». Il vicesindaco Giuseppe Giampietro spiega così i motivi della nomina "fiduciaria" dei 236 scrutatori in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo: i politici hanno presentato la propria lista di 10 segnalati e i loro amici sono stati incaricati. È la "dinastia" degli scrutatori di professione: rispetto alle persone scelte in occasione del referendum dell'anno scorso, 46 sono sempre le stesse. Come dire che uno scrutatore su 5 vanta quasi un diritto acquisito. È proprio quello che il «Codice di autoregolamentazione della commissione Elettorale per la nomina degli scrutatori», approvato il 20 dicembre scorso, avrebbe voluto evitare introducendo il «pubblico sorteggio» tra «disoccupati, cassaintegrati, soggetti in mobilità, esodati, pensionati con basso reddito, studenti non lavoratori» e vietando di ricoprire la carica «per più di due tornate». Scontro in commissione. La decisione di non sorteggiare gli scrutatori è stata contrastata dai consiglieri del M5S Ottavio Argenio e Manuela D'Arcangelo ed Enrico Raimondi (L'Altra Chieti), gli stessi che, insieme a Bruno Di Paolo, avevano fatto approvare il codice. La delibera che in consiglio era piaciuta a tutti non è stata rispettata da nessuno nonostante lo scontro in commissione: quel documento avrebbe dovuto cambiare tutto e, invece, a Chieti non è cambiato niente.«Ormai è tardi». Secondo Giampietro, «la delibera è diventata esecutiva più di un mese dopo, il 27 gennaio, e ormai non c'erano i tempi tecnici per fare il sorteggio». Così, la commissione - con i consiglieri Clara Ricciardi e Maurizio Costa e la presenza informale di Alessandro Marzoli, candidato alla Camera con il Pd - ha deciso di seguire la tradizione: scegliere gli scrutatori tra i raccomandati dai politici. M5S pesca tra i disoccupati. I grillini hanno fornito la propria lista di 10 persone confezionata dopo un avviso pubblico aperto ai disoccupati: «Sono arrivate 11 richieste senza connotazione politica», spiega D'Arcangelo, «una è stata cestinata perché questa persona aveva già fatto lo scrutatore e così abbiamo presentato la nostra lista». Raimondi non ha consegnato alcun nome per protesta: tra i politici nessuno se ne è dispiaciuto e la sua quota è stata messa da altri.Parere al prefetto. E per le regionali nel 2019 ci sarà il sorteggio degli scrutatori? Nessuno può dirlo: «Ora», annuncia Giampietro, «chiederemo un parere alla prefettura e al ministero dell'Interno. Vogliamo fugare ogni dubbio prima di prendere una decisione».