L'AQUILA Un nome nuovo per il futuro Prg. Negli ambienti politici comunali circola con insistenza quello del professor Pierluigi Properzi, che potrebbe ricevere l'incarico di coordinatore del nuovo ufficio di piano. Già candidato sindaco sconfitto nel 2012 sotto le insegne di Pdl e Domani L'Aquila, il noto urbanista potrebbe essere annoverato nella schiera dei ritorni eccellenti della nuova amministrazione di centrodestra. Alle prese, otto mesi dopo il suo insediamento, con uno spoil system che sta lasciando sul campo una folta schiera di scontenti.
MACROSTRUTTURA. Il sindaco, che oltre a trattenere per sé la delega alla ricostruzione comanda anche sul personale, ha avviato la "rivoluzione di febbraio" che, ovviamente, ha provocato diffusi malcontenti in quella macchina che, almeno secondo le valutazioni del centrodestra, era inceppata e si sarebbe dovuta, dunque, far ripartire al più presto. Secondo alcuni osservatori, tuttavia, la rivoluzione si sarebbe tradotta in una sorta di restaurazione, col ritorno in auge di alcuni dirigenti ridimensionati col centrosinistra (Nardis e de Nardis su tutti). Lo spostamento di dirigenti e personale sta avendo ripercussioni anche sul funzionamento della macchina amministrativa. I dirigenti sono diminuiti, ma anche il personale di alcuni settori strategici. Primo tra tutti quello della pianificazione e dell'edilizia ridotto ai minimi termini. A fronte del divorzio con tre figure apicali (Chiara Santoro, Enrica De Paulis e Dania Aniceti), da fuori è stato preso il solo Tiziano Amorosi. Quelli rimasti hanno maggior peso, dunque, ma anche maggiori incombenze in capo al personale assegnato. Come nel caso di Domenico de Nardis oppure dello stesso Vittorio Fabrizi, in procinto di andare in pensione.
MOBILITÀ. A parte i rigori dell'inverno, e la conseguente epidemia di influenza che non ha risparmiato neppure i dipendenti comunali, nei vari settori è cominciato un lento esodo verso la mobilità. Diversi sono i nulla osta già concessi ai dipendenti che vogliono cambiare aria. Un po' per la rotazione un po' per quel meccanismo, denunciato anche di recente dalla Cgil, secondo il quale non si arresta la fuga del personale della ricostruzione: 200 unità (128 all'Aquila e 72 negli Uffici territoriali), più altri 100 a tempo determinato tra uffici speciali e Comune. Nel 2023, termine indicato per la fine della ricostruzione, saranno in sovrannumero. Dunque, chi può, partecipa ai concorsi e, magari, li vince e si sistema altrove. Un aspetto, questo, che, unito ai malumori di chi è stato spedito in altri settori e si sente penalizzato, rischia di bloccare il meccanismo. Dalla pianificazione all'assistenza alla popolazione. Sugli altri fronti sindacali non si registrano reazioni significative a uno stallo che, secondo alcuni tecnici, è già evidente. Fluidità anche nel sindacato, visto che una buona parte della Uil (storicamente prima sigla al Comune) è confluita nell'Ugl con elementi di spicco.
PORTE GIREVOLI. Il Centro turistico Gran Sasso, anche questo oggetto di una denuncia sindacale della Cgil, è al quarto cambio di figure apicali in pochi mesi. Oltre alla figura commissariale di Domenico de Nardis, che ha sostituito Fulvio Vincenzo Giuliani, staffetta anche sul fronte tecnico, da Carlo Bolino a Mauro Fattore, che se ne occupa ora, anche se non a tempo pieno. Eppure il Ctgs è tra le più in sofferenza. Con gli impianti chiusi, e la stagione ormai buttata, con la prospettiva di dover mettere mano a una serie di priorità, non ultima la riformulazione del piano industriale, non ci sono certezze. Se pure si riuscirà ad aprire a fine mese, è incerta la ripartenza della stessa scuola sci.
PIANO REGOLATORE. Del Prg, trascorsa la prima metà del primo anno di governo, non si sa più nulla. L'assessore Luigi D'Eramo, oggi candidato alla Camera coi leghisti salviniani, parlò di «12-15 mesi» per l'approvazione in consiglio. Ma i tempi stanno per scadere. Potrebbe essere Properzi l'uomo dell'accelerazione? La decisione è nelle mani del sindaco. Il lavoro preparatorio dell'amministrazione di centrosinistra sarà quasi certamente azzerato. E questo potrebbe comportare un ulteriore allungamento dei tempi previsti. Ma siccome nulla accade per caso, tra gli uffici usciti con le ossa rotte dalla risistemazione della macchina comunale ci sono proprio quelli che fanno capo alla pianificazione e all'edilizia, il cui assessore non vede l'ora di spostarsi a Roma per uno scranno in parlamento. Anche in questo settore, nell'ultimo mese, si sono registrati ben quattro avvicendamenti, da Chiara Santoro a Lucio Nardis (compaesano del sindaco Biondi, essendo originario di Villa Sant'Angelo) e infine Tiziano Amorosi, prima del provvedimento del primo febbraio con la nomina di Domenico de Nardis, che ha fatto il pieno di attribuzioni (Avvocatura, Rigenerazione urbana, mobilità e sviluppo nonché Centro turistico, in attesa della pubblicazione degli avvisi per le nomine). Un'altra delega di fatto depotenziata è quella del vicesindaco Guido Quintino Liris, altro candidato alla Camera con Forza Italia. Il suo settore è stato spacchettato, visto che la ricostruzione pubblica e privata se la tiene ben stretta il sindaco Biondi. Il mega-dirigente Fabrizi medita l'uscita di scena, mentre De Paulis e Aniceti sono state avvicendate. A Liris resta la parte dei lavori pubblici relativa alle manutenzioni ordinarie e straordinarie come rotatorie, lampioni e simili. Altro fronte caldo è quello delle politiche sociali e assistenza alla popolazione dove è approdato, dal Bilancio, Fabrizio Giannangeli.
BONUS PRODUTTIVITÀ. Altra questione che sta creando disorientamento e tensioni negli ambienti comunali è quella delle posizioni organizzative e dei bonus produttività. Si tratta di soldi in più che vengono attribuiti dal sindaco, che mette la firma sulle proposte del dirigente del personale. Un altro capitolo è quello delle nomine dei vertici delle società partecipate, su cui pezzi di maggioranza si sono già scontrati abbastanza. Nel consiglio comunale dovrebbe approdare l'atto d'indirizzo per le nomine, avviso che, trascorsi i termini, prelude alla scelta dei nuovi amministratori aziendali. Per una singolare coincidenza, i tempi saranno quelli immediatamente successivi alle elezioni politiche. Con inevitabili aggiustamenti, o regolamenti di conti, legati al risultato delle urne.