PESCARA Prosegue il gioco delle parti tra D'Alfonso e Antonelli. Ieri mattina, il capogruppo di Forza Italia si è recato negli uffici della Regione, in viale Bovio, per prendere visione della stanza che gli potrebbe essere assegnata nel caso accettasse veramente l'incarico offerto da Luciano D'Alfonso.Un'offerta che, in realtà, Antonelli considera una provocazione, addirittura un'intimidazione nei suoi confronti, da parte del presidente della Regione, visto che tra i due non corre di certo buon sangue. Basti ricordare, ad esempio, che D'Alfonso ha denunciato recentemente per diffamazione Marcello Antonelli e ha richiesto un risarcimento danni pari a 50mila euro. Ma il capogruppo di Forza Italia ha deciso di assecondare questa sorta di gioco che rischia di alimentare nuove azioni legali. Antonelli, durante il sopralluogo, ha incontrato l'ex vice sindaco, ora segretario particolare del presidente della Regione, Enzo Del Vecchio, il quale si sarebbe detto disponibile a cedergli la sua stanza, se il capogruppo accettasse l'incarico. «Prendo atto della disponibilità di Del Vecchio», ha commentato Antonelli, «a questo punto, però, resta da accordarci sui compiti da svolgere, perché come dipendente di Trenitalia spa non mi sono mai occupato di infrastrutture ferroviarie, ma di gestione del personale». «Se in Regione potrò occuparmi di sanità privata, budget ospedalieri, trasferimenti di posti letto, edilizia, cambi di destinazione d'uso, case sul mare e di urbanistica», ha aggiunto, «accetterò volentieri l'incarico guidando la squadra di collaboratori che vedrà la presenza di Del Vecchio, con qualifica professionale inferiore alla mia e della dottoressa Marianna Di Stefano (la dipendente del Comune distaccata alla Regione, ndr)».«Ho chiesto al segretario particolare di D'Alfonso», ha raccontato Antonelli, «se potrò occuparmi di sanità privata, anziché di infrastrutture ferroviarie e Del Vecchio mi ha risposto che, a suo giudizio, io non posso contrattare. A suo dire, c'è una proposta del governatore di dotarsi di una serie di collaboratori provenienti da una serie di enti ed è D'Alfonso che decide i compiti da svolgere. Io, però, ho fatto presente che D'Alfonso decide a casa sua e che io decido di accettare la proposta se mi stanno bene le mansioni assegnatemi».«La prima visita è stata fatta», ha concluso Antonelli, «ora resto in attesa di sapere le determinazioni del governatore circa il riconoscimento delle mansioni che ho richiesto, mentre la vicenda proseguirà nelle aule di giustizia».