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Data: 16/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Comune, società partecipate obiettivi chiari e meno costi. Limati i compensi ai responsabili il limite sarà il guadagno degli assessori

Regole nuove per gli amministratori delle società partecipate: approvata in Consiglio comunale con 19 i voti favorevoli, 11 i contrari e 1 astenuto, la proposta deliberativa contenente «l'atto di indirizzo per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni, fondazioni e società» partecipate. «L'amministratore unico, o il presidente del consiglio di amministrazione nel caso dell'ex Onpi - ha affermato il sindaco Biondi - avranno obiettivi che verranno verificati annualmente e i compensi loro attribuiti saranno al 50% in quota fissa e per il 50% in quota variabile - sulla falsariga di quanto avviene per la retribuzione di risultato dei dirigenti comunali e più in generale dei dirigenti pubblici - da destinare alla remunerazione del risultato raggiunto nel corso dell'anno di riferimento, da valutarsi in base al grado di raggiungimento di obiettivi predeterminati e assegnati agli organismi partecipati. E' stata inoltre introdotta una leggera limatura dell'indennità che spetta all'amministratore unico o al consiglio di amministrazione che non può essere superiore al 75% delle indennità spettanti agli Assessori di giunta».
Introdotto un ulteriore meccanismo di controllo sulla gestione delle spa quali la verifica degli obiettivi che verranno raggiunti dai neo dirigenti. «E' su questo che si valuterà la qualità del servizio delle aziende e si definiranno ulteriori interventi di razionalizzazione delle spese. A tal riguardo, tra gli obiettivi trasversali che assegneremo ai prossimi amministratori unici ci sarà quello di stipulare entro un periodo prefissato delle convenzioni con il Comune per trasferire tutti gli appalti di beni e servizi superiori a quarantamila euro in capo alla centrale unica di committenza inserita nella nuova macrostruttura comunale come settore a sé».
EMENDAMENTO
Bocciato invece l'emendamento anti-Santangelo: presentato da Carla Cimoroni il cui scopo era quello di aggiungere fra le condizioni di incompatibilità per la nomina degli amministratori; oltre alla parentela fino al terzo grado con il sindaco e i componenti della Giunta, anche la parentela fino al terzo grado, con i consiglieri comunali; d'altra parte, è proprio l'assise civica ad avere funzione di controllo delle partecipate. Chiaro il riferimento all'annunciata nomina di Salvatore Santangelo ad amministratore di Afm, considerato che il fratello, Roberto, siede in Consiglio comunale. Dopo la maratona sulla partecipate il consiglio ha approvato un atto che prevede procedure più snelle per i cambi di destinazione d'uso per locali e immobili situati nel centro storico dell'Aquila e in quelli delle frazioni. I locali o gli immobili in questione dovranno avere tutte le carte in regola a livello catastale nonché sotto il profilo igienico-sanitario. Constatata la presenza di tali requisiti, però, non ci sarà più alcun ostacolo che potrà impedire il cambio di destinazione d'uso.

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