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Data: 16/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Centrodestra, sale Tajani premier Prime aperture di Lega e Meloni

ROMA «Rappresenta quell'Europa che non ci piace, ma non ci sono pregiudizi, la stella polare è il programma», dicono dalla Lega. E anche per FdI «sarebbe una buona soluzione». Al momento gli alleati di FI non bocciano l'ipotesi di Tajani candidato premier. Carta da spendere naturalmente nel caso che il centrodestra vinca le elezioni e FI prenda più voti degli altri due partiti. Berlusconi ieri è tornato a disegnare l'identikit dell'attuale presidente del Parlamento europeo per la corsa a palazzo Chigi: «Ha splendidi rapporti con tutti i Paesi europei e con il Ppe».
LA SEDE
Il diretto interessato rimanda la palla al Cavaliere: «Chiedete a lui dice - non partecipo alla campagna elettorale, da lunedì sono a Bruxelles a svolgere il mio ruolo» e magari occuparsi di Ema, l'agenzia del farmaco destinata ad Amsterdam per sorteggio. «La Commissione ha scritto nel Regolamento Amsterdam come sede - sostiene Tajani - il Parlamento europeo deciderà in piena autonomia sulla base della missione».
Per ora nessuna investitura ufficiale e nessun candidato premier da parte del Cavaliere. «Sarà un uomo», garantisce e verrà annunciato prima del voto. FI è pronta a sostenere Tajani. «E' stato anche un ottimo commissario all'Industria, ha fatto molto per le imprese», ricorda l'azzurra Calabria. Ma nel cassetto dell'ex premier c'è anche il piano B. Nell'eventualità di un pareggio Berlusconi potrebbe tornare in campo. L'ex presidente del Consiglio ci spera, ai suoi assicura che è ancora possibile uno scenario che lo porti al governo. «Del resto Renzi è andato a palazzo Chigi da segretario del Pd», ha fatto notare in questi giorni. Al momento il Cavaliere si è ritagliato il ruolo di king-maker ma si aspettano notizie da Strasburgo e l'8 marzo sarà possibile presentare un'istanza di riabilitazione in Italia che estinguerebbe gli effetti della Severino. «Ho portato FI dal 13 al 18%, il mio obiettivo è portare la crescita del Pil al 3%», ha sostenuto. Il 25 sarà al Teatro Manzoni di Milano («Saremo tutti con lui», assicura l'azzurro Cattaneo), probabilmente ci saranno anche altre iniziative: a Roma, Napoli e Palermo. FdI sarà in piazza per il patto anti-inciuci domenica prossima, il Carroccio il 24. Percorsi paralleli, nessun appuntamento insieme e qualche frecciata polemica: «Il contratto di Berlusconi? Per me vale il programma», taglia corto Salvini.
I sondaggi tuttavia sono un buon rimedio per andare d'accordo. Anche se la possibilità di vincere fa aumentare gli appetiti di governo. Il giovane Matteo non vuol sentir parlare di ministri ma ha prenotato in caso di vittoria del centrodestra il dicastero dell'Agricoltura e quello della Giustizia. Per il primo Salvini (che potrebbe andare agli Interni se FI prendesse più voti) ha proposto lo scrittore Corona. A via Arenula andrebbe la Bongiorno. FdI ambisce ad avere Difesa, Infrastrutture e Cultura. «Noi però puntiamo ad avere un premier donna», afferma Rampelli anche se la Meloni potrebbe essere destinata al Welfare o alla presidenza della Camera. Per FI ruoli di governo potrebbero toccare a Romani (Esteri), Brunetta (Economia) e Carfagna (Ambiente). Ma ci sono anche personalità esterne: Cottarelli già nominato alla Spending Review, Gallitelli (alla Difesa), il banchiere e imprenditore Costamagna in lizza per via Venti settembre e poi ancora l'ex responsabile della Farnesina Frattini.

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