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Data: 16/02/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Statali, sbloccato il contratto della Sanità

ROMA Dopo i ministeri, dopo l scuola, dopo le forze dell'ordine, anche il rinnovo del contratto del personale della sanità è a portata di mano. Ieri le Regioni, che sono i datori di lavoro di medici e infermieri, hanno deliberato un'integrazione all'atto di indirizzo all'Aran, l'agenzia che tratta con i sindacati il rinnovo, nel quale sono indicate le risorse che permetteranno anche al comparto della sanità aumenti salariali del 3,48%, con una media di 85 euro lordi mensili, per tutti i 531 mila dipendenti del settore. I governatori, ha spiegato Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di settore Regioni-sanità, hanno fatto «un sacrificio mettendoci risorse aggiuntive».
Garavaglia ha spiegato che, oltre agli 800 milioni di cui già disponevano, sono stati trovati altri «360 milioni di euro per il 2018». Poi, ha aggiunto, «nel 2019 c'è il miliardo in più previsto dall'aumento del fondo sanitario nazionale». Un plauso ai fondi per il rinnovo del contratto è arrivato dai sindacati. «Esprimiamo apprezzamento per l'uscita dell'atto di indirizzo integrativo da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, a questo punto, completa il quadro delle risorse necessarie per poter proseguire nella trattativa e giungere al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operatori della Sanità pubblica», hanno dichiarato in una nota congiunta, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, parlando di una «buona notizia per i lavoratori».
LE REAZIONI
Anche la ministra della Funzione pubblica, Marianna Madia, è intervenuta. «Con l'atto di indirizzo delle Regioni sulla sanità», ha twittato, «ci sono tutte le condizioni per arrivare a breve alla firma del nuovo contratto anche per le lavoratici e i lavoratori della sanità». Ma linvio dell'atto integrativo per il rinnovo del contratto del comparto sanità è solo il primo atto. Le Regioni hanno infatti condiviso la necessità di procedere con rapidità anche per il contratto della dirigenza medica, già convocata dall'Aran per il prossimo 20 febbraio nella speranza di scongiurare lo sciopero dichiarato per il 23 che, per adesso, rimane confermato in attesa di vedere quale piega prenderà l'incontro con la controparte datoriale.

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