L’AQUILA Il governatore Luciano D’Alfonso ieri li ha definiti «due risultati di rilievo secolare », che da soli «nel 1995 sarebbero bastati per essere rieletti quattro volte», «gol che capisco possano creare pruriti ad altri». Si tratta della materializzazione finanziaria di due lavori che si inseriscono nel quadro dello sviluppo delle infrastrutture ferroviarie regionali. D’Alfonso, in piena campagna elettorale essendo capolista nel proporzionale al Senato, ha mostrato la lettera arrivata l’altro ieri, 15 febbraio, dall’ad di Rfi, Maurizio Gentile, con cui si sostanzia lo sblocco delle risorse per il potenziamento e l’elettrificazione della linea Terni-Rieti- L’Aquila-Sulmona, per un costo di 75 milioni di euro, e per il completamento e il raddoppio della Pescara-Chieti, per 111 milioni. «Sono due fondamentali investimenti – ha spiegato D’Alfonso ai cronisti – che consentono l’infrastrutturazione urbana: da una parte della costa, dall’altra del sistema a servizio dell’entroterra. Risorse che erano sospese perché utilizzate per mettere in sicurezza l’infrastruttura autostradale. Il 7 di dicembre Gentiloni, Delrio e De Vincenti avevano assicurato che avrebbero ripristinato la copertura finanziaria. La progettazione è già pronta e le procedure di gara saranno spedite, potendo prediligere chi ha la qualificazione di armamento ferroviario». «Opere attese da vent’anni – ha rivendicato D’Alfonso – Abbiamo ricominciato noi a fare in modo che queste partite rientrassero nell’agenda degli investimenti regionali. Abbiamo un terzo grande risultato da raggiungere che fa riferimento al contratto di programma Mit-Rfi: il raddoppio della Pescara-Roma (1,5 miliardi), per cui ci sono 15 milioni per la progettazione esecutiva. L’ultimo che se ne fece carico, nel 2001, fu l’allora sottosegretario Nino Sospiri». Il presidente, con accanto Silvio Paolucci, Vincenzo Rivera, Maurizio Di Nicola e Lorenzo Berardinetti, ha spiegato che «il raddoppio della Pescara- Chieti fa nascere la Grande Pescara, prima ancora che sul piano giuridico».