L'AQUILA - "La vita è ancora lunga: fino al 15 dicembre di quest'anno mi dovrete sopportare".

Così il governatore abruzzese, Luciano D'Alfonso, candidato al Senato nel proporzionale Abruzzo, parlando, a margine della conferenza stampa di annuncio di finanziamenti per le infrastrutture ferroviarie in Abruzzo, del futuro del vertice della Regione Abruzzo.

Il governatore ha spiegato di avere studiato dal punto di vista del diritto la questione della sua successione temporanea e delle elezioni regionali che hanno come termine la prossima primavera e che spiegherà nei prossimi giorni percorsi e scadenze.

La maggioranza di centrosinistra è comunque intenzionata a individuare un percorso che non porti a elezioni anticipate, si parla dell'autunno, e andare a scadenza naturale nel maggio 2019.

Secondo quanto si è appreso, se D'Alfonso dovesse essere eletto al senato, dovrà optare per i due ruoli.

Se, come pare certo, dovesse scegliere Roma, allora il timone in Abruzzo passerebbe al vice presidente della Giunta, Giovanni Lolli.

Tra i motivi che farebbero propendere per la scadenza naturale il costo delle consultazioni, circa 10 milioni di euro, che la regione dovrebbe trovare nel bilancio 2018 e le problematiche che si troverebbe a contrastare la nuova Giunta in assenza dell'approvazione del bilancio.